Dal 1° maggio non si parla d’altro. Archiviate le perplessità, le polemiche e le difficoltà della vigilia, l’Expo è ormai in piena frenetica attività, un immenso contenitore di eventi che dalla cittadella appositamente realizzata nell’hinterland di Milano si dipanano lungo tutte le direttrici del nostro Paese. Non c’è luogo che non abbia messo in campo le migliori energie e gli aspetti più originali per catturare l’attenzione di milioni di visitatori.
Eravamo consapevoli che essere fortemente radicati sul territorio ci avrebbe agevolato nei rapporti con le istituzioni e con le aziende, sapevamo di essere accreditati come un interlocutore affidabile, capace di muoversi con disinvoltura nelle variegate sfaccettature del complesso sistema dell’agroalimentare. Ci ritroviamo ad essere spettatori privilegiati e graditissimi ospiti d’onore nei contesti più appetibili. Piovono inviti in ogni lingua e da ogni dove, in cui ci chiedono di presenziare in qualità di portatori di opinione a eventi e manifestazioni di altissimo profilo.
Tra le molteplici soddisfazioni è giunta anche la richiesta da parte dell’istituto bancario Intesa San Paolo di aderire al progetto “Ecco la mia impresa”: l’Associazione Italiana Sommelier, infatti, è stata annoverata tra le poche e selezionatissime realtà chiamate a presenziare nello spazio espositivo “The Waterstone”, all’interno di Expo Milano 2015, per “rappresentare la vitalità, la forza, l’energia del Paese e il meglio del Made in Italy”, così recita il proposito. Inutile dire che essere scelti in quel contesto, tra le migliori espressioni della Penisola, ci riempie di orgoglio e contestualmente ci induce a una riflessione, poiché normalmente con il termine “impresa” si intende un organismo economico che persegue un profitto attraverso la produzione o la commercializzazione di beni oppure di servizi. L’invito prestigioso mette in risalto la considerazione di cui gode l’Associazione Italiana Sommelier, che non ha scopo di lucro e non vende un prodotto materiale, ma divulga conoscenza. Significa che anche la cultura inizia a essere finalmente considerata come un bene da tutelare e da diffondere.
Un motivo e un’occasione in più per festeggiare i nostri cinquant’anni. Abbiamo programmato per l’intero anno una serie di iniziative senza precedenti per qualità, originalità e dimensione, tutte finalizzate all’opportunità di stare insieme e raccontare il nostro mondo. Il preziosissimo tastevin in argento, realizzato dall’orafo Gerardo Sacco, partito dalla Calabria e passato di mano in mano tra i Presidenti regionali, è divenuto il simbolo di questo ambito anniversario. A Milano dal 7 luglio, testimonia la forte coesione che regna tra tutte le nostre realtà territoriali. Buon compleanno AIS!