È giunta l’ora di dar voce all’incanto, alla poesia, a quel tuffo al cuore al termine di una strada di campagna, quando la vista si apre all’improvviso su un vigneto magico – così appare e, se ci credi, lo è davvero –, chiuso, fino all’ultima svolta del sentiero tortuoso e un po’ accidentato, dalla fitta macchia mediterranea. Prima di raggiungerlo, una serie di meraviglie in successione: lecci, ginestre, corbezzoli con i frutti colorati, macchie di tutte le tonalità di verde, ma anche dell’arancio, del rosso e del giallo; le eriche in basso, il profumo dei funghi, i tappeti di foglie, le cortecce multiformi e multicolori; come in un cartone animato, ecco la coda a “piumino” di un leprotto mentre, qualche curva più indietro, tra i fiori bianchi e rosa dei cisti mamma capriolo e il suo piccino si rincorrevano in un gioco spensierato, indifferenti al rombo dell’auto, in una sorta di piccolo safari quotidiano che non cessa di stupire neppure gli uomini all’opera in quel vigneto ogni giorno. Cosa c’entra tutto ciò, e molto altro ancora, se riesci a cogliere spine di istrice a terra, bacche di ginepro, rovi di varia natura, alloro e più in là muschi e agrifoglio, con il vigneto in fondo alla via? C’entra, è il quadro in cui è inserito, la vita che lo circonda e che lo avvolge, la sua identità, il suo carattere, la sua anima profonda, la sua unicità. È ciò che spinge turisti di tutto il mondo a privilegiare questa meta rispetto a milioni di altre, per visitarlo e coglierne l’anima profonda; è ciò che offre al suo vino un valore impareggiabile, che lo distingue da quelli di tutti gli altri ambienti, diversi per i loro requisiti organolettici, per carità, ma anche e soprattutto per la qualità e la varietà della vita che li circonda. Per comprendere questo concetto, basta valutare la differenza tra il paesaggio sopra descritto – facilmente riconducibile a un vigneto toscano vicino a Montalcino – rispetto ad altri molto diversi, sebbene ugualmente caratterizzati in profondità. In California, ad esempio, ho osservato con stupore operai messicani lavorare in un bellissimo vigneto armati di pistola; lo strano comportamento era motivato dalla presenza nei paraggi di puma e serpenti a sonagli.