matrimoni
manzoniani

Wladimiro Gobbo

Il comprensorio di Treviso, con le sue grave e i dolci colli, è la culla del Manzoni bianco, vitigno di nascita relativamente recente, ma ormai considerato a tutti gli effetti un autoctono veneto. La sua creazione si deve al professor Luigi de’ Manzoni. Per approfondire la conoscenza di questo studioso è necessario affidarsi a Severina Cancellier, ricercatrice nonché presidente dell’Associazione ex Allievi della Scuola di Enologia di Conegliano, massima conoscitrice della vita e degli studi del professore, sul quale ha scritto diversi libri, tra cui Luigi Manzoni. Genetista alla Scuola Enologica di Conegliano insieme a Carlo Miconi. All’interno dell’Istituto, un nuovissimo museo a lui dedicato permette di osservare i manoscritti e la strumentazione utilizzata per lo studio e la sperimentazione, che sommati alle innumerevoli pubblicazioni danno una visione d’insieme dell’eccezionale lavoro svolto.

Con uno sforzo d’immaginazione ed emotivo si può compiere un viaggio nel tempo, tornando all’epoca in cui visse, per comprendere meglio scelte e motivazioni, frutto del contesto storico. Luigi Giovanni Antonio de’ Manzoni nacque ad Agordo, nel Bellunese, nel 1888. Di antica famiglia patrizia, rimase orfano di padre a soli dieci anni. Si laureò in Scienze agrarie all’Università di Pisa nel 1912 e dal novembre dello stesso anno fu prima assistente e poi titolare della cattedra di Scienze e Patologia vegetale alla Scuola Enologica di Conegliano. Diventò preside della stessa scuola nel 1933 e mantenne la carica fino al 1958, salvo due interruzioni nel 1944-45, a causa delle persecuzioni fasciste, e nel 1946 per una momentanea reggenza in quel di Alba. Nonostante la riservatezza e l’indole modesta – nobile nell’animo, rinunciò al de’ nel suo cognome –, i concittadini lo vollero sindaco di Conegliano dal dicembre 1946 al febbraio 1949, per onorarne il grande acume, e successivamente gli intitolarono una via.