San Marino
fa rima con vino

Antonella Piscaglia
Bruno Piccioni

La nascita e la sopravvivenza nei secoli della piccola Repubblica trovano una delle prime giustificazioni nella sua conformazione geografica. Sopra le dolci ondulazioni argillose che dal versante appenninico scendono alla costa romagnola-marchigiana s’innalza un’imponente parete rocciosa, a guisa di scoglio inaccessibile: la rupe calcareo-arenacea del monte Titano (749 m). Le caratteristiche pedologiche del territorio, tra i fiumi Marecchia e Conca, variano da formazioni di medio impasto ad aree prevalentemente argillose e calcaree. Il clima temperato dà inverni non rigidi ed estati piuttosto calde e asciutte, con precipitazioni concentrate soprattutto in autunno e in primavera.

Il carattere eccezionale del patrimonio storico e istituzionale della Repubblica di San Marino è stato riconosciuto nel 2008 con l’iscrizione nella lista dei siti Unesco Patrimonio dell’Umanità. Il luogo, di 55 ettari, include i centri storici di San Marino e di Borgo Maggiore e il Monte Titano.

Al pari di altri microstati europei, San Marino basa la propria economia sul turismo, cui sono strettamente connessi l’artigianato locale e, in genere, l’attività commerciale. Tradizionali risorse sono anche l’agricoltura, l’allevamento del bestiame, oltre all’industria metalmeccanica, elettronica, tessile, le fabbriche di mobili e ceramiche, la lavorazione della carta. Monete e francobolli sono molto ricercati dai collezionisti.

Si può visitare a San Marino per diverse ragioni: conoscere le tradizioni e la storia di questo antico stato, fare shopping, ammirare l’incantevole panorama che spazia sull’Adriatico da Ravenna ad Ancona alle pendici del Montefeltro, seguire le numerose proposte culturali, o, perché no, scoprire la gastronomia locale. San Marino, infatti, dispone di una variegata offerta d’ospitalità per i tre milioni di visitatori annui: più di cinquanta ristoranti, oltre a pub, snack bar e pizzerie, e ventidue hotel, per le dimensioni del territorio, rappresentano senza dubbio un primato.

Tra le iniziative culturali, meritano una considerazione speciale le Giornate Medioevali, che si svolgono nel centro storico durante la stagione estiva. In tale ambito si alternano spettacoli ed esibizioni nella Cava dei Balestrieri, un anfiteatro scavato nella roccia ai piedi del Palazzo Pubblico. Per l’occasione, i ristoranti offrono piatti realizzati seguendo i dettami delle ricette dell’epoca, in una scenografia suggestiva nella quale gli “attori” (cuochi, osti e vivandieri) indossano costumi medioevali e apparecchiano le tavole con stoviglie di terracotta. Un vero e proprio tuffo nel passato, anche a livello gastronomico.