a Trento
son cinquanta

Staff AIS Trentino

È il capoluogo trentino ad accogliere quest’anno il cinquantesimo Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier.

Chi sceglie di arrivare a Trento in treno è accolto dal grande parco sul quale si affacciano i palazzi istituzionali e il Grand Hotel, sede del cinquantesimo Congresso dell’AIS. Al centro il monumento che racconta lo spirito irredentista della città, dedicato al Sommo Poeta. Quale città trova il visitatore? Quella romana, medioevale, quella dei principi vescovi, rinascimentale, conciliare, barocca o moderna? Trento conserva un affascinante patrimonio artistico e monumentale, un vero libro aperto sulla sua millenaria storia, nel cuore delle Alpi e al centro di una delle più antiche vie di comunicazione che dall’Europa centrale portavano al Mediterraneo, punto d’incontro tra la civiltà italiana e quella nordico-germanica. Si coglie tutto questo passeggiando nel centro storico, o nelle vie adiacenti, lungo gli itinerari contrassegnati da un’apposita segnaletica trilingue. Palazzi, torri, porte, chiese, piazze, fontane, il castello, resti archeologici, affreschi e dimore post rinascimentali. Percorrendo via Alfieri e poi via Belenzani si giunge in piazza Duomo, scenografica quando l’aurora o le calde luci del crepuscolo mettono in risalto le facciate affrescate delle dimore prospicienti, sacro e profano insieme, con la cattedrale di San Vigilio risalente al VI secolo e più volte rimaneggiata. Sul Duomo si coglie un insolito equilibrio di diversi stili, da quello romanico al gotico, da quello rinascimentale al barocco e neoclassico, per essere poi colpiti dall’imponenza austera dell’interno. Sul lato orientale, a richiamare lo sguardo è la Torre Civica con i suoi 43 metri di altezza. Se ne trova traccia già nel XII secolo e le due campane di cui è dotata, la Renga e la Rason, hanno scandito nel tempo i ritmi della vita cittadina. Non potendola visitare e godere del bel panorama a causa di un recente incendio, vale la pena sedersi a uno dei tanti tavolini, o sotto i portici, per sorseggiare un calice del Metodo Classico di montagna che di questa città porta il nome. Un perfetto aperitivo per poi proseguire nel ristorante situato sotto le volte del palazzo appartenuto al medico personale del principe vescovo e dell’imperatore Federico III, lo “Scrigno del Duomo”, luogo dell’eccellenza enogastronomica trentina, ritrovo abituale per i locali e per gli ospiti che giungono da fuori.