Antonello Maietta
Romagnolo di nascita per caso, da mamma ligure e papà campano. Si iscrive ai corsi dell’AIS appena diciottenne non solo per passione, ma per evitare di collezionare brutte figure con i clienti del ristorante di famiglia a Porto Venere, dove collabora nei momenti liberi dagli studi di economia all’Università di Pisa. Resta fatalmente attratto dal mondo del vino e trasforma un’esigenza momentanea in un’attività professionale che lo porta, nel 1990, a vincere il titolo di Miglior Sommelier d’Italia. Dal novembre 2010 è Presidente nazionale dell’AIS. È autore di numerosi articoli e del volume Vini di Liguria, Vinidamare (2008).
Nicoletta Gargiulo
Nicoletta Gargiulo, sorrentina, è Presidente regionale dell’Associazione Italiana Sommelier Campania. Sommelier professionista dal 2002, ha iniziato svolgendo la sua carriera presso il ristorante due stelle Michelin Don Alfonso a Sant’Agata sui due Golfi e da lì prosegue in ascesa, vincendo il titolo di Miglior Sommelier italiano nel 2007. Nel 2010 è eletta Presidente regionale e riconferma il ruolo anche nel mandato successivo. Il riconoscimento più recente ricevuto è l’Eccellenza in rosa, assegnato dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi e conferitole dal Ministro dei Beni culturali e Turismo Dario Franceschini.
Roberto Bellini
Incontra professionalmente il vino nel 1977, e da allora non lo lascia più. Dirige un’azienda chiantigiana per molti anni. Nel frattempo segue la formazione AIS, aggiornandosi anche con Master specifici su Whisky e Champagne, nonché con il seminario d’ammissione all’Istituto Master of Wine. Più volte consigliere nazionale AIS, componente della Giunta Esecutiva Nazionale e Vice Presidente (1999- 2002, e dal 2010). Collabora con riviste specializzate e scrive di vino. Tra i suoi ultimi libri: Maledetto Champagne (2015) e Champagne. Degustare il mito (2015). Nel 2005 è il primo italiano a vincere il titolo di Ambassadeur du Champagne Italie.
Morello Pecchioli
in un’annata eccezionale per i vini: corpo pieno, equilibrio perfetto, magnifica razza, carattere marcato. Giornalista appassionato di storia, fa il pendolare tra presente e passato scrivendo di entrambi. Goloso e curioso, trasforma i peccati di gola e la passione per i viaggi in pagine per “L’Arena” di Verona. Archeogastronomo, adora scavare nella sua biblioteca che occupa uno studio, due camere da letto, una taverna e due garage e ha 7 metri di scaffali di libri di enogastronomia (33 centimetri scritti da lui). Schiavizzato da Edoardo Raspelli, ha collaborato alla Guida dell’Espresso e scrive per alcune riviste di cibo e di vino. A luglio del 2016 è stato insignito del Riconoscimento Speciale “per la narrazione enogastronomica” del Premio Internazionale Ischia di Giornalismo.
Massimo Castellani
Fiorentino, laureato in Storia, è consulente enogastronomico, svolge il ruolo di delegato AIS Firenze ed è formatore nei corsi AIS da oltre vent’anni. Insegna Cultura Enogastronomica nel Master di Marketing e Management per imprese vitivinicole presso l’Università degli Studi di Firenze. Giornalista e degustatore professionista, membro delle commissioni camerali per l’attribuzione Doc e Docg, ha svolto numerosi seminari sul vino in varie parti del mondo, in particolare in Asia. Ha scritto diversi contributi e articoli sulla storia vitivinicola.
Ilaria Santomanco
Nata nella sua adorata Milano (l’anagramma del nome, del resto, è “To’, rincasa a Milano”), è laureata in Lettere classiche e specializzata in Archeologia preistorica. Dopo anni di gavetta tra musei e palafitte ha appeso la cazzuola al chiodo e ha imparato a tenere il calice dallo stelo. Sommelier e Degustatore AIS, è esperta di formaggi, birre, grappe e cioccolato. Lavora nel mondo dei classici greci e latini, collabora con diverse case editrici, siti internet e riviste operanti nel settore dell’enogastronomia, ed è autrice di numerosi libri. Sottrae ore al sonno per dedicarsi ad altre due grandi passioni: la musica e l’enigmistica.
Maura Gigatti
Nata a Parma, è ristoratrice eno-appassionata, ma soprattutto degustatrice di vino. Nel 2013, dopo aver conseguito il diploma di Sommelier, entra nel mondo della gestione e comunicazione del vino frequentando il Master Alma- AIS a Colorno. Terminato il percorso, si pone un nuovo obiettivo, partecipare ai concorsi dell’Associazione Italiana Sommelier. A febbraio 2016 si classifica seconda al Master Sangiovese e, dopo solo pochi mesi, a luglio conquista il podio in quello dedicato al Lambrusco.
Valerio M. Visintin
Cronista gastronomico dal 1990, attualmente recensisce ristoranti per le pagine del “Corriere della Sera”. Quelle cartacee del Tempo Libero e dell’inserto ViviMilano e, dal 2009, quelle internettiane del blog mangiare.milano.corriere. it. Nel frattempo, ha pubblicato una lunga serie di guide ai ristoranti e qualche libro di narrativa: L’ombra del cuoco (2008), Il mestiere del padre (2011), Osti sull’orlo di una crisi di nervi (2013) e Cuochi sull’orlo di una crisi di nervi (2016). Crede fermamente che i critici gastronomici debbano mantenere l’anonimato nell’esercizio delle loro funzioni. Perciò, nessuno conosce il suo volto. E nelle occasioni pubbliche, si presenta con il viso coperto da un passamontagna.
Francesca Zaccarelli
Mantovana d’origine, romana d’adozione. Nel mezzo, sudamericana, forlivese, parigina e australiana. Si laurea inScienze Internazionali e Diplomatiche con una tesi sulle leggi, il commercio e la qualità del panorama agroalimentare all’interno dell’Unione Europea. Diventa assaggiatrice di Olio Extravergine di Oliva, Apicoltrice e poi Sommelier. Oggi, dopo un’esperienza alla FAO, coordina un Master Internazionale in Sicurezza Alimentare e Sviluppo Umano presso l’Università di RomaTre, organizza seminari in inglese, scrive su diversi blog stranieri. Ma soprattutto: cucina, sperimenta, abbina e condivide.
Riccardo Antonelli
Nasce a Terni nel 1990. Studia Enologia e Viticoltura all’Università degli Studi di Perugia, dove si laurea primo del corso nel 2013. Fedele all’ideologia di Soldati “Il vino è la poesia della terra”, accompagna la poesia al vino e pubblica la sua prima raccolta Note di un Cellulare. Sommelier AIS dal 2014, inizia a “collezionare vendemmie” in giro per il mondo, arrivando a concluderne tre nello stesso anno, in tre paesi diversi. La grande passione per tutto ciò che fermenta lo fa spostare verso il mondo brassicolo, e dopo un master in Brewing Technologies, è oggi Mastro Birraio, ammiccando sempre, però, al primo amore enologico.
Bruna Odoardi
Veneta di nascita, girovaga per amore, inquieta per natura. Ama le cose semplici e genuine. Laureata in Storia moderna, dopo anni dedicati all’insegnamento ha cambiato vita, complice il corso da Sommelier completato qualche anno fa. Da allora gira per le tavole imbandite d’Italia. A casa ritrova il suo gatto, i suoi libri, che non sa più dove mettere, i fumetti di Tex Willer e la Settimana Enigmistica. E trova gli amici ai quali presentare sempre nuovi manicaretti. Non se ne vanta, ma è una buona cuoca. Lo dimostrano i 109 chili del marito.
Luigi Caricato
Scrittore e giornalista, si definisce “oleologo”, termine da lui stesso coniato, in seguito accolto nella banca linguistica della Treccani e in quella dell’Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo. Con il progetto “Olio Officina” si propone di sviluppare un laboratorio di idee aperto a tutti, incentrato sul rapporto tra sostanze grasse e altri alimenti. Tiene conferenze e lezioni in tutto il mondo e collabora con varie testate giornalistiche italiane ed estere. È inoltre autore di numerosi volumi dedicati all’olio extra vergine di oliva. Tra le più recenti pubblicazioni: Olio: crudo e cotto (2012), Libero Olio in libero Stato (2013), Atlante degli oli italiani (2015).
Fabio Rizzari
Giornalista professionista, ammesso che il giornalismo del vino si possa definire professionale. Per puro caso e certo non per scelta consapevole si è ritrovato a collaborare negli ultimi due decenni con pressoché tutte le testate del settore, da Veronelli Editore (“Ex Vinis”) al “Gambero Rosso”, per il quale ha ideato e condotto anche diverse trasmissioni dell’omonimo canale televisivo, fino all’“Espresso”, per il quale ha curato la guida I Vini d’Italia insieme a Ernesto Gentili. Viene da disordinati studi musicologici, e si vede bene per la preoccupante frequenza delle citazioni musicali nei suoi scritti.