La Puglia dei vini rosati sa sorprendere con vini di pregevole complessità, tanto versatili e generosi da permettere di destagionalizzarne il consumo.
lo charme del rosa oltre l'estate
Giuseppe Baldassarre
Le ricerche di mercato parlano chiaro: da qualche anno i vini rosati sono tornati in auge, hanno acquistato grande capacità attrattiva e riscuotono un crescente interesse da parte dei consumatori italiani e stranieri; sono più popolari che mai, soprattutto fra le persone di età compresa fra i venti e i quarant’anni e fra le donne, ma piacciono sempre di più in modo trasversale, come si usa dire, e quindi anche agli uomini e agli ultracinquantenni. Secondo i dati dell’OIV, elaborati da FranceAgriMer, a guidare la classifica dei Paesi maggiori consumatori di questa tipologia di vino è la Francia, seguita da USA, Germania, Regno Unito, Italia e Spagna. E se il trend è molto favorevole per le versioni ferme, è addirittura esplosivo e apparentemente inarrestabile per quelle spumantizzate.
L’appeal del rosato sta nel suo essere versatile, duttile, facile da abbinare, invitante, colorato, fresco, informale ed economico. Le ricerche lasciano intravedere anche un consumo colto ed esigente da parte di un pubblico più maturo e culturalmente attrezzato.
Un successo così inatteso e travolgente - da suggerire a qualcuno l’espressione Rosé Revolution - ha sollecitato tecnici e produttori a dedicare ai rosati più attenzione rispetto al passato; anche sommelier, ristoratori, giornalisti e addetti ai lavori stanno ripensando al vino in rosa, superando pregiudizi vetusti e radicati. Così si è ripreso non solo a parlare e scrivere di rosati, ma anche a fare ricerca in vigna, in cantina, nella comunicazione e nel marketing, per creare prodotti sempre più attraenti e rispondenti alle attese. I risultati non si sono fatti attendere: la qualità dei rosati è in costante ascesa.
Il ritorno di fiamma per i rosati su scala planetaria ha dato alla Puglia, tradizionalmente fra i maggiori e più accreditati produttori di questa tipologia in Italia, l’opportunità di riscoprire questa sua particolare vocazione, dettata da motivi di collocazione geografica, storia, cultura enogastronomica e patrimonio vitivinicolo.