Mauro Carosso
Responsabile Nazionale dell’Area Formazione e Delegato di Torino, è un profondo conoscitore delle terre e dei vini piemontesi, e non solo. Il primo incontro con l’AIS risale al 1989, diventa Sommelier nel 1991, Degustatore nel 1996, consegue il Master in tecniche di servizio nel 1999, si abilita a relatore nel 2001, divenendo in seguito anche Commissario d’esame. Segue con impegno e passione l’attività didattica nazionale, lavorando per offrire spunti di crescita e rinnovamento. Da autentico torinese è tifoso granata.
Roberto Bellini
Incontra professionalmente il vino nel 1977, e da allora non lo lascia più. Dirige un’azienda chiantigiana per molti anni. Nel frattempo segue la formazione AIS, aggiornandosi anche con Master specifici su Whisky e Champagne, nonché con il seminario d’ammissione all’Istituto Master of Wine. Più volte consigliere nazionale AIS, componente della Giunta Esecutiva Nazionale e Vice Presidente (1999- 2002, e dal 2010). Collabora con riviste specializzate e scrive di vino. Tra i suoi ultimi libri: Maledetto Champagne (2015) e Champagne. Degustare il mito (2015). Nel 2005 è il primo italiano a vincere il titolo di Ambassadeur du Champagne Italie.
Morello Pecchioli
Nasce sotto i colli di Custoza in un’annata eccezionale per i vini: corpo pieno, equilibrio perfetto, magnifica razza, carattere marcato. Giornalista appassionato di storia, fa il pendolare tra presente e passato scrivendo di entrambi. Goloso e curioso, trasforma i peccati di gola e la passione per i viaggi in pagine per “L’Arena” di Verona. Archeogastronomo, adora scavare nella sua biblioteca che occupa uno studio, due camere da letto, una taverna e due garage e ha 7 metri di scaffali di libri di enogastronomia (33 centimetri scritti da lui). Schiavizzato da Edoardo Raspelli, ha collaborato alla Guida dell’Espresso e scrive per alcune riviste di cibo e di vino. A luglio del 2016 è stato insignito del Riconoscimento Speciale “per la narrazione enogastronomica” del Premio Internazionale Ischia di Giornalismo.
Renzo Zorzi
Nato nell’anno in cui la cagnetta Laika, vittima inconsapevole, guardò il pianeta Terra dallo Sputnik, il suo segno zodiacale è il Toro e per modestia innata, conscio del vantaggio, non ne fa un vanto. Dall’aspetto brevilineo, costantemente in perfetta “sforma”, è quello che si dice “uno di peso”. Friulano Doc, ha assorbito dalla sua terra l’amore per il vino, i bianchi longevi in particolare, per l’Udinese e per le Frecce Tricolori. In una vita precedente si è dedicato, per oltre vent’anni, alla costruzione di macchine edili e di acciaierie. È Presidente dal 2010 dell’AIS Friuli Venezia Giulia e docente ai corsi. Giornalista enogastronomico, collabora con varie testate regionali e nazionali ed è Direttore responsabile della rivista “MangiaVino”.
Walter Betti
Considera l’enogastronomia la scienza che studia l’universo della tavola e i ristoranti stellati che brillano in questa costellazione. Esper to di marketing del vino, è convinto che il miglior posizionamento strategico sia stare seduto a un sontuoso desco, in compagnia di piatti prelibati, grandi vini e veri amici, preferibilmente altruisti e generosi. Tra una digestione e l’altra, collabora anche con locali e ristoranti, selezionando etichette poco note di artigiani vigneron. Il suo più grande desiderio? È di poche pretese: avere sempre appetito e una pancia che non si riempie mai.
Gherardo Fabretti
Nasce a Catania nel 1984, lo stesso giorno di Pirandello, Enrico VIII e Jerr y Calà. La pessima annata non lo scoraggia, anzi, con il vino, il suo amore per la letteratura “si dilata in fiamma più vivace”. Sommelier e degustatore AIS, nel 2013 consegue il Master Alma-AIS in gestione e comunicazione del vino. Patrimonio di arte, letteratura, storia e geografia, giura di bere vino al solo scopo di celebrarne la solenne umanità; finora, però, nessuno gli ha creduto. Nel portafogli conserva due santini: quelli di Guareschi e di Veronelli. Da grande vorrebbe fare il giornalista: se il “Times” lo chiamasse, raggiungerebbe New York a bordo di una nave carica di Marsala.
Valerio M. Visintin
Cronista gastronomico dal 1990, recensisce ristoranti per le pagine del “Corriere della Sera”. Quelle cartacee del Tempo Libero e dell’inserto ViviMilano e, dal 2009, quelle internettiane del blog mangiare.milano.corriere.it. Nel frattempo, ha pubblicato una lunga serie di guide ai ristoranti e qualche libro di narrativa: L’ombra del cuoco (2008), Il mestiere del padre (2011), Osti sull’orlo di una crisi di nervi (2013) e Cuochi sull’orlo di una crisi di ner vi (2016). Nel 2017 è stato insignito del Premio Internazionale Ischia di Giornalismo “per la narrazione enogastronomica”. Crede fermamente che i critici gastronomici debbano mantenere l’anonimato nell’esercizio delle loro funzioni. Pertanto, nessuno conosce il suo volto. E nelle occasioni pubbliche, si presenta con il viso coperto da un passamontagna.
Emanuele Lavizzari
Dopo studi accademici in Lingue e Letterature straniere, ha lavorato in ambito turistico-alberghiero tra Spagna, Italia e Germania. In seguito a un master universitario in ideazione e produzione audiovisiva approda al giornalismo. Ha collaborato con alcune testate locali in Lombardia, prima di giungere all’AIS, dove attualmente è responsabile del coordinamento redazionale e del sito web associativo. Scrive anche di atletica leggera, musica e televisione, sue grandi passioni, su alcuni siti Internet. Passa agevolmente da una tastiera di pc a quella di un pianoforte, anche se tra i due preferisce decisamente il secondo. L’ultima fatica è una laurea in Scienze della Musica, con una tesi sul compositore spagnolo Manuel de Falla.
Luigi Caricato
Scrittore e giornalista, si definisce “oleologo”, termine da lui stesso coniato, in seguito accolto nella banca linguistica della Treccani e in quella dell’Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo. Con il progetto “Olio Officina” si propone di sviluppare un laboratorio di idee aperto a tutti, incentrato sul rapporto tra sostanze grasse e altri alimenti. Tiene conferenze e lezioni in tutto il mondo e collabora con varie testate giornalistiche italiane ed estere. È inoltre autore di numerosi volumi dedicati all’olio extra vergine di oliva. Tra le più recenti pubblicazioni: Olio: crudo e cotto (2012), Libero Olio in libero Stato (2013), Atlante degli oli italiani (2015).
Riccardo Antonelli
Nasce a Terni nel 1990. Studia Enologia e Viticoltura all’Università degli Studi di Perugia, dove si laurea primo del corso nel 2013. Fedele all’ideologia di Soldati “Il vino è la poesia della terra”, accompagna la poesia al vino e pubblica la sua prima raccolta Note di un Cellulare. Sommelier AIS dal 2014, inizia a “collezionare vendemmie” in giro per il mondo, arrivando a concluderne tre nello stesso anno, in tre paesi diversi. La grande passione per tutto ciò che fermenta lo fa spostare verso il mondo brassicolo, e dopo un master in Brewing Technologies, è oggi Mastro Birraio, ammiccando sempre, però, al primo amore enologico.
Francesca Zaccarelli
Mantovana d’origine, romana d’adozione. Nel mezzo, sudamericana, forlivese, parigina e australiana. Si laurea inScienze Internazionali e Diplomatiche con una tesi sulle leggi, il commercio e la qualità del panorama agroalimentare all’interno dell’Unione Europea. Diventa assaggiatrice di Olio Extravergine di Oliva, Apicoltrice e poi Sommelier. Oggi, dopo un’esperienza alla FAO, coordina un Master Internazionale in Sicurezza Alimentare e Sviluppo Umano presso l’Università di RomaTre, organizza seminari in inglese, scrive su diversi blog stranieri. Ma soprattutto: cucina, sperimenta, abbina e condivide.
Marco Starace
Millesimo: 1965. Segno zodiacale: Ariete. Passioni: vino, sigari, cioccolato, viaggi. Dal 2000 si interessa in modo professionale di tutto ciò che fermenta: vino, formaggi, tè, tabacco. Conseguito il diploma di catador nel CCA, diventa relatore ufficiale del Club Amici del Toscano con oltre trecento degustazioni in attivo. Dal 2010 è consigliere nazionale AIS e responsabile del progetto “Il sommelier del sigaro”. Esperto di marketing territoriale, presta la sua opera a Enti e aziende per l’organizzazione di eventi e fiere. D’estate si gode splendide serate tra vino e sigari sulla magnifica terrazza dell’albergo di famiglia a Ischia.
Fabio Rizzari
Giornalista professionista, ammesso che il giornalismo del vino si possa definire professionale. Per puro caso e certo non per scelta consapevole si è ritrovato a collaborare negli ultimi due decenni con pressoché tutte le testate del settore, da Veronelli Editore (“Ex Vinis”) al “Gambero Rosso”, per il quale ha ideato e condotto anche diverse trasmissioni dell’omonimo canale televisivo, fino all’“Espresso”, per il quale ha curato la guida I Vini d’Italia insieme a Ernesto Gentili. Viene da disordinati studi musicologici, e si vede bene per la preoccupante frequenza delle citazioni musicali nei suoi scritti.