dall'ice all'AIS
Emanuele Lavizzari

Prima di entrare a far parte dell’AIS ha vissuto un intenso passato agonistico. Giocava a hockey su ghiaccio nella squadra della sua amata Val di Fassa. Quasi quindici anni di questo sport gli hanno insegnato che nulla arriva senza la fatica e il sudore. Ha deciso di rimettersi in gioco, tornando a misurarsi nei concorsi a distanza di tempo, e la sua caparbietà gli ha dato ragione. Roberto Anesi, primo trentino ad aver portato il tastevin tricolore sulle Dolomiti, ha conquistato il gradino più alto del podio del concorso Miglior Sommelier d’Italia - Premio Trentodoc lontano dalle vette alpine, in un tiepido pomeriggio di fine ottobre durante il Congresso Nazionale in Sicilia. L’abbiamo incontrato a qualche mese di distanza da questo successo.



Roberto, la vittoria a Taormina ha rappresentato per te il coronamento di una lunga carriera, ma è certo fonte di nuovi stimoli e motivazioni.
Innanzitutto ci tengo molto a sottolineare che questo titolo è stato fortemente voluto. Diverso tempo fa avevo riposto il sogno nel cassetto per varie vicissitudini, ma ultimamente ho deciso di rimettermi in gioco. È quindi per me un risultato prezioso, conquistato anche grazie alla mia militanza in AIS, ma soprattutto alla lunghissima esperienza sul campo, in sala da pranzo, che nel giugno di quest’anno arriverà a ben trent’anni! Vedo questa vittoria anche come un punto di partenza per altre avventure. Lascio tutte le porte aperte: in passato ho sempre avuto il coraggio di mettermi in discussione, anche quando le proposte mi sembravano difficili o fuori dalla mia portata.