camaleontico Coteaux du Layon
Roberto Bellini

L’Auvergne è un eden ecologico modellatosi circa trenta milioni di anni fa. Il paesaggio è punteggiato da crateri, cunei montuosi e sorgenti zampillanti; da una di queste, che sgorga dal Massiccio del Mézenc, e più precisamente a 1375 metri di altitudine sul monte Gerbier de Jonc, nasce il fiume Loira, che con i suoi mille chilometri è il più lungo di Francia: il “fiume reale”. Per raccontare il valore storico, economico, culturale e letterario di questo corso d’acqua non basterebbe l’intera rivista; volendo analizzare il valore di quell’indiscusso e irraggiungibile genio di Leonardo, ancora di Loira dovrei parlare, e se allargassi lo sguardo al vino, il tutto diventerebbe un poema epico eno- fluviale. Per semplicità, indietreggio verso un affluente lungo appena 85 chilometri, il Layon, meno maestoso, ma dalla stupefacente esclusività vitivinicola.


È un affluente di sinistra della Loira: vi confluisce poco oltre Angers. Nei suoi vigneti resiste ancora il vitigno regale della Valle, lo chenin. Nel 1534 fu citato da François Rabelais, una prima menzione forse poco consona all’ampelografia, trattandosi letterariamente, oltre che di grandi uve di chenin, anche di un’avvenente fanciulla di nome Forgier, dalle belle gambe e di indole indulgente: forse lo pensava davvero, Rabelais il godurioso, che quel vino la indulgesse a cedere, e magari fu così. Più concretezza storica è assegnabile a Carlo il Calvo, che citava lo chenin ad Anjou nell’843.


Comunque sia, sulle rive di questo affluente la vigna è presente fin dal VII secolo, e gli Agostiniani, i Benedettini, Enrico II Plantageneto e il lavoro finale dei mercanti olandesi contribuirono, secolo dopo secolo, a creare uno scrigno di eccellenza viticola che prende il nome di Coteaux du Layon. Tra il 1400 e il 1600 i négociant olandesi accrebbero il concetto di vigneto di qualità, per ottenere “le vin pour la mer”. Alla dogana d’Ingrandes-Loire, nel ducato di Bretagna, la tassazione sul vino era elevata, da prodotto di lusso, e solo l’alta qualità poteva giustificarne il prezzo sostenuto.