l'occasione è l'olio Luigi Caricato “Ti regalo uno scrigno d’olio.” È sempre stato il mio sogno: pensare all’olio ricavato dalle olive quale dono esclusivo per occasioni speciali, ma anche da omaggiare nella quotidianità a persone care, per manifestare riconoscenza o stima, o semplicemente da portare agli amici a cena come gesto di cordialità. Per me concepire l’olio quale atto di cortesia, strenna, o anche in veste di bomboniera per matrimoni, battesimi e altre ritualità religiose o laiche, è un atto spontaneo in cui credo fortemente, e spero tanto lo sia presto per tutti. Considerare il prezioso succo delle olive quale dono esclusivo e speciale. In passato era un gesto significativo, perché l’olio aveva un grande valore, economico e simbolico. Poi l’olio è divenuto alla portata di tutti, come era giusto che fosse, non più elitario, ma destinato a tutti, senza distinzione di censo. L’olio di tutti, per tutti. Eppure oggi, paradossalmente, assistiamo a una lacerante contraddizione: da una parte abbiamo oli eccelsi, come mai sono stati prodotti nelle precedenti epoche, di altissimo profilo sensoriale e nutrizionale; dall’altra parte, come rovescio della medaglia, troviamo oli extravergini di oliva svenduti, sviliti, impoveriti del loro alto valore simbolico con proposte sottocosto a prezzi incomprensibili. Un esempio: sull’ultima pagina di un noto quotidiano compariva un’offerta estesa a trentaseimila bottiglie da litro al prezzo di 1,99 euro. Una follia, un atto vile e indegno per una società che si voglia definire civile. A maggior ragione, di fronte a queste profonde contraddizioni, il mio desiderio di concepire l’olio quale dono diventa una forma di difesa a protezione di un alimento unico e di fatto speciale. Dal 6 all’8 febbraio 2020, a Milano, in occasione di Olio Officina Festival, lancerò una campagna contro il sottocosto nella Grande distribuzione, perché a tutto c’è un limite. Un buon punto di partenza è l’impegno da parte delle imprese olearie a investire nella veste esterna, perché la qualità è dentro, nel prodotto in sé, così come lo deve essere fuori, nell’involucro che contiene il prodotto. C’è una qualità che riguarda il contenuto e una qualità che si esprime attraverso il design dei contenitori, bottiglie, lattine, orci in terracotta, bag in box, etichette, imballaggi. Altro punto di partenza è l’impegno del consumatore nel valorizzare questa materia prima e sentirla come preziosa. Ecco allora le confezioni giuste, adatte allo scopo, le più belle e funzionali per concepire l’olio come regalo, perché un dono va presentato in maniera impeccabile, e deve essere percepito come tale anche attraverso un design molto curato. La forma, il contenitore, così come il contenuto devono essere coerenti. La qualità sempre alta. Anche se questa concezione dell’olio come dono stenta a decollare, qualcosa si sta muovendo. A partire dalle stesse istituzioni. Un esempio ammirevole arriva dal comune di Cavaion Veronese, nell’entroterra gardesano. Sui terreni demaniali i molti olivi presenti sono ben curati, si può dire con amore. Gli olivi sono coltivati con le medesime attenzioni che si riservano a un giardino, e le olive raccolte danno un olio di alta qualità. Il sindaco è una donna coraggiosa, Sabrina Tramonte. Confeziona l’olio del suo comune con la certificazione dell’origine, attraverso il bollino della Dop Garda. Queste bottiglie non sono in vendita, ma vengono date in omaggio nelle occasioni ufficiali. È un raro esempio di buon governo, encomiabile sia perché valorizza l’identità certificata dell’olio del territorio, sia perché si concepisce l’olio come dono. Sono ormai tante, per fortuna, le aziende che iniziano a investire in confezioni dedicate alla regalistica, presentandosi sul mercato curando valori come bellezza, originalità, stile e perfino funzionalità, perché la vera bellezza è anche quella che si rivela utile. Per accelerare questo processo virtuoso, ho voluto organizzare un concorso di design, “Le Forme dell’Olio”, giunto alla settima edizione, sia per stimolare le aziende a nuove creatività, sia per invogliare i consumatori a concepire l’olio anche come dono prezioso. Le bottiglie qui presentate sono alcuni esempi tra quelle che hanno partecipato al concorso. Una bella veste, dunque, ha una fondamentale importanza, perché un alimento nutrizionalmente così pregiato non può certo passare inosservato. Garantisce salute, procura benessere e piacere, e proprio per questo merita di essere ben vestito. Ecco alcuni esempi virtuosi, con annesso profilo sensoriale degli oli extra vergini di oliva. La Rueda Casa Baja Fernando Ruiz, The World testo Baeza, Jaén, Spagna Cultivar: picual 50%, manzanilla 50% Bottiglia: 500 ml La bottiglia partecipa all’ultima edizione del concorso “Le Forme dell’Olio” e mi permetto di presentarla qui in esclusiva. Lo faccio perché questa bottiglia mi rende felice. Olio Officina Festival 2020 ha infatti per tema “L’olio dei popoli” e questa confezione, un’edizione limitata a nome The World, è proprio pertinente. Non trovate? L’azienda spagnola possiede 600 ettari di oliveti e produce due milioni di litri di olio. The World ha un design originale e audace. Ha forma sferica, rappresentante il globo, in vetro trasparente, con le iniziali del presidente Fernando Ruiz, FR, in rilievo. La bottiglia oscilla senza mai ribaltarsi, tornando sempre nella posizione iniziale grazie al fondo emisferico che ricorda la rosa dei venti. È contenuta in una scatola nera con stampe in oro e metallo bianco, su uno sfondo a stella che richiama il massimo splendore della Via Lattea. Ha note fruttate verdi, erbacee, intense, con chiari sentori di pomodoro. Al palato è sapido, rotondo, equilibrato nelle note amare e piccanti, ben dosate, dal gusto vegetale di carciofo. In chiusura mandorla verde e persistente punta piccante. L’assaggio Palazzo di Varignana Monocultivar Ghiacciola Castel San Pietro Terme, Bologna, Italia Cultivar: ghiacciola Bottiglia: 250 ml In Italia i colli bolognesi sono poco conosciuti per la produzione di oli da olive, e invece, tra lo stupore generale, la società agricola che fa capo a Palazzo di Varignana, Agrivar, ci crede così tanto da aver messo a dimora ben sessantacinquemila alberi di olivo e altri ventimila saranno piantati nel 2020. L’obiettivo dichiarato è conseguire l’Indicazione geografica protetta Colli di Bologna. Tanta è la determinazione che sono certo andrà a buon fine. Claterna è una delle referenze dell’azienda che si è imposta all’attenzione al concorso “Le Forme dell’Olio” 2019. Il marchio prende spunto dalla moneta romana trovata nel vicino sito archeologico di Claterna, antica città di epoca romana il cui massimo splendore risale al I secolo a.C. La forma richiama un bollo di garanzia qualitativa, con un riferimento esplicito alla storia del territorio. Al naso netti i richiami all’oliva verde, insieme a sentori erbacei e di cardo. In bocca buon impatto dolce iniziale, ottima fluidità, eleganza e armonia, con rimandi al carciofo e una sensazione piccante persistente. L’assaggio Masserie di Sant’Eramo Elegance, Monocultivar Peranzana Santeramo, Bari, Italia Cultivar: peranzana Bottiglia: 500 ml Il nome Elegance risponde a verità per la sua eleganza e unicità. In vetro chiaro, per esaltare il colore dell’olio; l’etichetta lascia trasparire sul fronte un albero secolare di olivo, che sembra appunto immerso nell’olio. Sull’altro fronte, invece, sono riportate le indicazioni merceologiche di legge. Una buona soluzione, efficace nella comunicazione e di grande impatto visivo. L’azienda, tra le più prestigiose della Puglia, esprime una forte identità territoriale e nel proprio frantoio molisce olive provenienti dalle tante piccole realtà contadine locali. In questo caso si tratta di un monocultivar peranzana. È elegante anche alla degustazione. Al naso emana note fruttate di media intensità, dalle connotazioni erbacee, con sentori di carciofo e mandorla. Al palato ha un impatto dolce e avvolgente, con amaro e piccante progressivi e armonici. L’assaggio Guido 1860 Genesi, Armonie Imperia, Italia Cultivar: taggiasca per Genesi; taggiasca e altre cultivar per Armonie Bottiglie: 500 ml Esordio aziendale per Guido Novaro, discendente da una storica famiglia di oleari, i Novaro, che diedero vita a un marchio prestigiosissimo: l’Olio Sasso. All’epoca, fine Ottocento, crearono il primo house organ in Europa, La Riviera Ligure (1895-1919), molto apprezzata come rivista letteraria illustrata di alto profilo, nella quale scrissero tra gli altri Pascoli, Deledda, Sbarbaro, Gozzano, Alvaro, Saba, Ungaretti. Oggi Guido Novaro si muove attraverso un portale su internet che punta sulla comunicazione di qualità. Non un sito vetrina, ma un luogo in cui la cultura dell’olio diventa alta cultura e, insieme, rappresentazione di un sapere gastronomico. La confezione partecipa alla nuova edizione del concorso, ed è in attesa di essere valutata dalla giuria. Entrambe le referenze sono caratterizzate da un impatto dolce iniziale. La cultivar di riferimento è la taggiasca. In Genesi è da sola: morbido, elegante, dai toni ammandorlati e gusto vegetale di carciofo. In Armonie è abbinata con altre varietà: il risultato del blend è più sapido, con amaro e piccante in evidenza, sempre armonico. L’assaggio Galateo & Friends Food For Fashion Diano Castello, Imperia, Italia Cultivar: taggiasca Bottiglia: 250 ml “Il buono racchiuso nel bello”: con questa formula è nata nel 2002 e si muove sul mercato questa azienda ligure intimamente vocata al design. Packaging sempre innovativo, originale, in numerosissime formulazioni. Quella che presentiamo si è imposta al concorso “Le Forme dell’Olio” 2019. Il progetto è stato ideato da Marco Bonaldo, già fondatore del marchio Terre Bormane. Bonaldo rilancia il vecchio galateo e il riferimento ai tanti Friends allude alle molteplici collaborazioni con designer, stilisti, chef di fama internazionale, architetti, e altri ancora. Con Alessandro Maria Ferreri, è anche autore del libro 15 chef fuori posto (Mondadori), dal taglio originale, assimilabile più a un volume di design che di food. Al naso ha note fruttate leggere e toni mandorlati. Al palato è dolce, con una sensazione morbida e vellutata, richiami vegetali di carciofo e altri ortaggi, i sentori di mandorla, mela e pinolo, unitamente a una lieve punta piccante in chiusura. L’assaggio Mia Italy Viaggiolio, Lui, Lei, L’Altro Spello, Perugia, Italia Cultivar: moraiolo Confezioni da 30 ml (Lui) e 100 ml (Lei, L’Altro) Monia Caneschi è un architetto e ha il genio della creatività. Insieme con la sorella Lucia, di professione agronomo, produce a Spello un olio extravergine di oliva ricavato dalla sola cultivar moraiolo e Muraiolo è il marchio che collega tutte le referenze. Attraverso la società agricola Mia Italy presenta ogni anno invenzioni sempre nuove. Ha partecipato sin dalla prima edizione al concorso “Le Forme dell’Olio”, vincendo più volte, come nel 2018, con Viaggiolio, Lui, Lei, L’Altro, attraverso tre distinte proposte presentate in contenitori insoliti. Oltre alla produzione olearia, gestisce una oleoteca a Spello. Ha freschi profumi di erbe di campo e sentori di carciofo. Al gusto il ritorno del carciofo e di altre sensazioni vegetali, con note amare e piccanti marcate e persistenti, ma ben dosate. In chiusura mandorla e cardo. L’assaggio Jacoliva Mo, Manzanilla & Oleocanthal Pozuelo de Zarzón, Cáceres, Spagna Cultivar: manzanilla cacereña, da agricoltura biologica Bottiglia: 200 ml La bottiglia è a marchio MO, acronimo di Manzanilla e Oleocanthal, con richiamo esplicito alla cultivar tipica dell’areale di Cáceres, la manzanilla cacereña, e alla presenza, nell’oliva come nell’olio, dell’oleocantale, una sostanza responsabile del pizzicore che si avverte in gola all’assaggio, caratteristico degli extra vergini. Una molecola preziosa, dall’accertata capacità analgesica e antinfiammatoria, perfetto abbinamento di salubrità e alta qualità sensoriale. La confezione è stata ideata dal designer Francisco Tornos, di IpackLab. Al naso spiccano in grande evidenza le note fruttate, con richiami a mela e banana. Al palato è avvolgente e morbido, sapido, elegante, dall’impatto iniziale dolce e una punta piccante che si apre progressiva e persistente, con l’amaro ben dosato. L’assaggio Almazara Deortegas Hojiblanca Deluxe Yecla, Murcia, Spagna Cultivar: hojiblanca, da agricoltura biologica Bottiglia: 500 ml Elegante e raffinata bottiglia, espressione di una creatività originale e inconsueta, si presenta in una confezione astucciata. L’azienda possiede 170 ettari olivetati con trentatremila alberi, privilegiando le produzioni monovarietali. Al naso i tratti fruttati ed erbacei, netti e freschi, rimandano a sentori di pomodoro verde e alla banana. Il palato è contraddistinto da una buona fluidità e da un impatto dolce, con note amare e piccanti che si aprono progressive e ben dosate; gusto vegetale di carciofo e mandorla verde. L’assaggio Cortijo El Puerto Lora del Río Sevilla, Spagna Cultivar: arbequina, arbosana, hojiblanca, picual, picudo, koroneiki, oliana, cornicabra/royeta, chiquitita e cacereña Bottiglie: 100 ml La collezione Nano-Granja è una serie gourmet che si compone di dieci extra vergini monovarietali, ovvero: arbequina, arbosana, hojiblanca, picual, picudo, koroneiki, oliana, cornicabra/royeta, chiquitita e cacereña. Ci sono diverse collezioni; quella Nano Farm è disponibile in bottigliette in vetro da 100 ml, in confezione da 5 o 10. Una proposta interessante, affiancata da altre versioni all’ultima edizione del concorso. Divertente e piacevole, perché curiosare tra le dieci varietà di oli proposti diventa anche un gioco. Scegliamo il Picual, la varietà spagnola più significativa: ha note erbacee con richiami al pomodoro e alla mandorla verde; un impatto potente al palato, freschezza e carattere, amaro e piccante netti e persistenti, ben dosati, buona fluidità e gusto vegetale. Mela, banana e pomodoro verde in chiusura. L’assaggio Terra Creta Grand Cru Monovarietal complete tasting experience Kolymvari Chania, Creta, Grecia Cultivar: koroneiki Confezione con bottiglia da 500 ml e bicchiere per l’assaggio È una confezione molto ben congegnata: una scatola elegante e dalla grafica impeccabile racchiude, oltre alla bottiglia del Grand Cru, tutto l’occorrente per valutare l’olio, con annesso bicchiere ufficiale dell’assaggio in vetro blu e relativo coperchietto. All’interno della scatola sono stampate in modo chiaro ed efficace le indicazioni per procedere all’assaggio, in sette punti. Insomma, bellezza e utilità insieme. Al naso ha note fruttate dai sentori di frutta bianca, mela e pomodoro acerbo. Al palato è avvolgente e morbido, rotondo, armonico, di buona fluidità, finezza ed eleganza, dal gusto vegetale, con amaro e piccante ben dosati. In chiusura richiami a erbe balsamiche. L’assaggio