“Ti regalo uno scrigno d’olio.” È sempre stato il mio sogno: pensare all’olio ricavato dalle olive quale dono esclusivo per occasioni speciali, ma anche
da omaggiare nella quotidianità a persone care, per manifestare riconoscenza o stima, o semplicemente da portare agli amici a cena come gesto di
cordialità. Per me concepire l’olio quale atto di cortesia, strenna, o anche in veste di bomboniera per matrimoni, battesimi e altre ritualità religiose
o laiche, è un atto spontaneo in cui credo fortemente, e spero tanto lo sia presto per tutti. Considerare il prezioso succo delle olive quale dono
esclusivo e speciale. In passato era un gesto significativo, perché l’olio aveva un grande valore, economico e simbolico. Poi l’olio è divenuto alla
portata di tutti, come era giusto che fosse, non più elitario, ma destinato a tutti, senza distinzione di censo. L’olio di tutti, per tutti.
Eppure oggi, paradossalmente, assistiamo a una lacerante contraddizione: da una parte abbiamo oli eccelsi, come mai sono stati prodotti nelle precedenti
epoche, di altissimo profilo sensoriale e nutrizionale; dall’altra parte, come rovescio della medaglia, troviamo oli extravergini di oliva svenduti,
sviliti, impoveriti del loro alto valore simbolico con proposte sottocosto a prezzi incomprensibili. Un esempio: sull’ultima pagina di un noto
quotidiano compariva un’offerta estesa a trentaseimila bottiglie da litro al prezzo di 1,99 euro. Una follia, un atto vile e indegno per una società che
si voglia definire civile. A maggior ragione, di fronte a queste profonde contraddizioni, il mio desiderio di concepire l’olio quale dono diventa una
forma di difesa a protezione di un alimento unico e di fatto speciale. Dal 6 all’8 febbraio 2020, a Milano, in occasione di Olio Officina Festival,
lancerò una campagna contro il sottocosto nella Grande distribuzione, perché a tutto c’è un limite.
Un buon punto di partenza è l’impegno da parte delle imprese olearie a investire nella veste esterna, perché la qualità è dentro, nel prodotto in sé,
così come lo deve essere fuori, nell’involucro che contiene il prodotto. C’è una qualità che riguarda il contenuto e una qualità che si esprime
attraverso il design dei contenitori, bottiglie, lattine, orci in terracotta, bag in box, etichette, imballaggi. Altro punto di partenza è l’impegno del
consumatore nel valorizzare questa materia prima e sentirla come preziosa. Ecco allora le confezioni giuste, adatte allo scopo, le più belle e
funzionali per concepire l’olio come regalo, perché un dono va presentato in maniera impeccabile, e deve essere percepito come tale anche attraverso un
design molto curato. La forma, il contenitore, così come il contenuto devono essere coerenti. La qualità sempre alta.