Di tutti i territori coltivati a vigneto nel nostro globo terracqueo, pochissimi possono vantare la complessità di esiti della Borgogna: lo sa ormai ogni bevitore di età compresa tra i diciannove e i novantotto anni. E di sicuro sbaglio a tenere fuori i bevitori di diciotto anni e quelli dai novantanove in su.
Il termine forse più abusato quando si tenta di restituire la variabilità proteiforme della vigna borgognona è “mosaico”. Che però è un’analogia approssimata per difetto, visto che il trascolorare tra una sfumatura caratteriale e l’altra nei cru confinanti della Côte d’Or rimanda più al Pantone Goe System, una tavolozza che contava (fino al 2013) alcune migliaia di colori diversi. In Borgogna infatti ogni singola parcella, ogni singolo filare, quasi ogni singolo piede di vigna si fa vanto di firmare un’opera originale, dalla personalità affermata. Fin qui stiamo alla vulgata classica, all’elevazione di un’area vitivinicola al rango di terra consacrata.
Ma a voler essere laici, disincantati, sanamente critici, è davvero così?
La risposta per me è: sì e no. No, perché la mano del produttore qua e là si incarica di mettere tra parentesi (di “revocare in forse”, direbbe Giampaolo Gravina, illustre collega e co-autore con Camillo Favaro di un significativo volume sul vino borgognone, Vini e Terre di Borgogna) la voce del singolo cru. Spostando in primo piano alcuni tratti prevedibili - se non omologanti - quali in primis la triade aromatica frutto agrumato/note di nocciola tostata/sentori boisé. No anche perché non mancano i flaconi insignificanti, venduti a prezzi magari eccessivi data la moda planetaria.
Invece sì, un ben più convinto sì, quando si viene rapiti, contro ogni resistenza razionale
e obiettiva, dalla ricchezza e
dalla varietà degli esiti che
moltissimi lieu-dit offrono al bevitore.
In altre parole: la Borgogna
è quasi sempre davvero il luogo dei ritrovamenti magici, delle
bottiglie che sprigionano aromi inebrianti
come in un negozio di profumi orientali, dei vini dal
tocco impalpabile, quintessenziali.