Alta Langa in prima fila Antonello Maietta Paolo Novara Il Piemonte, è noto, è un’area produttiva di riconosciuto pregio per i vini rossi, in cui trovano spazio anche bianchi di eccellenza, come il Gavi, il Timorasso, l’Arneis, l’Erbaluce e quello straordinario patrimonio enologico rappresentato dalle bollicine dell’Alta Langa. Il settore spumantistico piemontese ha radici remote, che risalgono alla metà dell’Ottocento. Pioniere fu Carlo Gancia, che nel 1848 si trasferì a Reims per studiare le tecniche di lavorazione dello Champagne. Al suo ritorno, nel 1850, avviò insieme al fratello Edoardo una piccola attività. Mettendo a frutto le conoscenze acquisite in Francia, iniziarono la sperimentazione di un prodotto elaborato con la tecnica del metodo champenoise, utilizzando l’uva moscato. Sempre in quegli anni Carlo Gancia intuì che l’area era ottimale per la coltivazione delle uve utilizzate in Champagne, lo chardonnay e il pinot nero, già presenti in Piemonte dall’inizio dell’Ottocento grazie ai conti di Sambuy e successivamente al marchese Leopoldo Incisa. Gancia favorì quindi la diffusione di questi due vitigni presso i viticoltori del circondario di Canelli. Proprio nelle cantine di Canelli - note con l’appellativo di Cattedrali Sotterranee, riconosciute nel 2014 dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità - si sviluppò la produzione di bollicine tutte piemontesi con il metodo della rifermentazione in bottiglia, il cosiddetto “Spumante italiano”. Nel 1990 un nutrito gruppo di case spumantistiche ha dato il via al “Progetto Spumante Metodo Classico in Piemonte”, con il chiaro intento di differenziarsi dalla Doc Piemonte Spumante, che prevede una zona di produzione più ampia per le uve, una variegata base ampelografica, e consente sia il Metodo Classico sia il Metodo Martinotti. L’interesse degli aderenti al progetto si concentra invece sulla coltivazione di pinot nero e chardonnay, da spumantizzare esclusivamente con il Metodo Classico, soltanto in una specifica area del Piemonte. Nel 2002 l’Alta Langa ottiene la Doc, e nel 2011 si trasforma in Docg (con la possibilità di rivendicare le annate precedenti fino alla vendemmia 2008). Significativa è anche l’attività di valorizzazione svolta dal Consorzio, nel cui Consiglio di Amministrazione è paritetica la rappresentanza delle aziende spumantistiche e dei produttori di uve, proprio per ribadire il ruolo fondamentale dei viticoltori nel presidio del territorio. Oggi l’Alta Langa rappresenta una solida realtà nel panorama spumantistico italiano, con circa un milione e mezzo di bottiglie prodotte, ma dal potenziale ben più elevato. L’area di produzione comprende la fascia collinare alla destra del fiume Tanaro, con esclusione dei fondovalle, di 149 comuni nelle province di Asti, Cuneo e Alessandria. L’ambiente ideale per la coltivazione dello chardonnay e del pinot nero è prevalentemente caratterizzato da terreni calcarei, preferibilmente marnosi, con presenza di argille, in aree di moderata insolazione, dotate di elevate e umidità contenuta, con altitudini non inferiori ai 250 metri sul livello del mare. Il vantaggio degli ambienti pedoclimatici del Sud Piemonte consiste nella variabilità pedologica poco accentuata e nella considerevole alternanza di situazioni climatiche e colturali. escursioni termiche Si impiegano uve chardonnay e pinot nero, da sole o in assemblaggio tra loro. Sebbene il disciplinare consenta l’utilizzo di altre uve non aromatiche fino a un massimo del 10%, questa possibilità non è perlopiù praticata. Bianco o rosé in base al colore, questo spumante può essere solo millesimato, con l’obbligo quindi di riportare in etichetta l’annata della vendemmia. Inoltre, per caratterizzarne maggiormente lo stile, non sono ammesse le tipologie Demi Sec, Sec e Dolce. Sono i lunghi affinamenti sui lieviti in bottiglia - per un minimo di 30 mesi, che salgono a 36 per la Riserva -, a plasmare la spiccata personalità di questo vino, brillante nel suo finissimo e persistente perlage, con profumi di straordinaria raffinatezza che spaziano dai riconoscimenti fruttati e floreali alle fragranti sfumature di panificazione e pasticceria tipiche della rifermentazione in bottiglia; al palato è caratterizzato da uno stuzzicante nerbo sapido, una vivace freschezza e una avvolgente e setosa cremosità, con struttura e lunga persistenza gusto-olfattiva. Un’eccellenza tutta piemontese che si presta a svariati abbinamenti enogastronomici, oltre a rappresentare un ottimo accompagnamento a tutto pasto. Alta Langa Brut Il Cascinone Alasia Riserva 2010 ARALDICA CASTELVERO Nata nel 1954 a Castel Boglione, questa storica cooperativa può contare oggi sul conferimento di circa 140 soci. Le uve destinate alla produzione dell’Alta Langa provengono dai ripidi vigneti dalla Tenuta del Cascinone, nel comune di Acqui Terme, riportati agli antichi splendori dopo una paziente opera di recupero intrapresa all’inizio del nuovo millennio. Pinot nero in purezza e 80 mesi sui lieviti conferiscono una smagliante tonalità dorata e una dotazione olfattiva di pan biscotto, cedro candito e resina di pino, che impreziosiscono un sorso di viva freschezza e di lunga persistenza. Alta Langa Dosaggio Zero 2015 AVEZZA Dal 1956, anno di fondazione dell’azienda, tre generazioni si sono succedute alla guida di questa piccola realtà produttiva adagiata sulle colline di Canelli. Da pochi mesi la proprietà è passata alla famiglia norvegese Lyhus, che ha mantenuto la collaborazione con Paolo Avezza. Un luminoso giallo paglierino introduce sentori di glicine e rosmarino; all’assaggio domina la prestanza del pinot nero, con un piccolo saldo di chardonnay (mai superiore al 10%) a donare eleganza. L’assenza di dosaggio dopo i 40 mesi trascorsi sui lieviti mette in evidenza un’inesauribile sapidità. Alta Langa Extra Brut Cuvée Aurora 2015 BANFI Con l’acquisizione della storica casa vinicola Bruzzone di Strevi nel 1979, i fratelli John e Harry Mariani, a distanza di poco più di un anno dalla costituzione della Banfi di Montalcino, diedero vita al loro polo produttivo in Piemonte. Tuttora l’azienda mantiene una spiccata propensione per l’attività spumantistica. La Cuvée Aurora, ottenuta da un assemblaggio di pinot nero (70%) e chardonnay, riposa per 40 mesi sui lieviti. Finissime bollicine danno lucentezza al colore paglierino; al naso sciorina note di ginestra e pesca bianca, mentre il dosaggio molto basso offre un sorso di spiccata freschezza. Alta Langa Extra Brut Cuvée Valentina 2016 BEL COLLE Fondata nel 1974 sulla collina dei castagni a Verduno, terra d’elezione del pelaverga, l’azienda dal 2015 è entrata nel gruppo Bosio Family Estates, una famiglia di produttori vitivinicoli da quattro generazioni. Il 2016 è l’annata di esordio sotto il vessillo dell’Alta Langa, nonostante la vigna sia stata impiantata negli anni Novanta. La cuvée (pinot nero 90%, chardonnay 10%) è dedicata alla moglie dell’attuale proprietario. Dopo 36 mesi sui lieviti, emerge un paglierino chiaro dall’inesauribile perlage, con cenni di mela renetta ed erbe officinali. In bocca è garbato e aristocratico; la chiusura speziata richiama la parziale fermentazione in tonneau del vino base. Alta Langa Brut 2012 BERA Storica famiglia di vignaioli di Neviglie, annoverata a ragione in quell’avanguardia di piccoli produttori che a metà degli anni Settanta iniziarono a vinificare in proprio le uve per commercializzare il Moscato d’Asti con la loro etichetta. Da qualche anno propone eccellenti interpretazioni di nebbiolo: per ora Barbaresco, ma con un Barolo in dirittura d’arrivo. L’Alta Langa, da un assemblaggio paritario di chardonnay e pinot nero, con una sosta di 48 mesi sui lieviti, svela un paglierino dai lampi dorati, che anticipa sentori di pane appena sfornato, coriandolo e miele di eucalipto. Al sorso la freschezza sottolinea una lunga e raffinata progressione. Alta Langa Brut 2015 PAOLO BERUTTI Nella piccola azienda in località Bauda, nel comune di Santo Stefano Belbo, Paolo Berutti segue tutti i processi produttivi, dalla cura dei terreni e delle vigne alla vinificazione e all’imbottigliamento, mettendo in pratica l’esperienza acquisita in un’importante cantina del territorio, dove tuttora esercita l’attività di enologo. Scelte molto nitide e senza compromessi, come quella di utilizzare solo il pinot nero. Dopo 36 mesi sui lieviti si colgono delicate sfumature dorate sul fondo paglierino; al naso profuma di biancospino, rosa bianca e pesca nettarina. In bocca l’equilibrio è fondato su un’acidità che imprime dinamicità a una struttura ben calibrata. Alta Langa Brut 2015 BRANDINI Agricoltura biologica e impronta tradizionale in cantina per questa giovane azienda che prende il nome dalla borgata Brandini nel comune di La Morra. In una gamma pressoché completa di vini di Langa, trovano spazio anche due declinazioni di spumante, un bianco e un rosato, entrambe caratterizzate dal medesimo uvaggio (pinot nero 85% e chardonnay per la parte restante). Identico anche il protocollo di vinificazione, con sosta sui lieviti di 48 mesi. Il Brut 2015 ha un luminoso color paglierino; ventaglio olfattivo di ananas, fiori di camomilla in leggero appassimento e blandi accenni di salvia. Al palato domina una fresca eleganza, con lunghi accenti agrumati. Alta Langa Brut Rosé Cuvée Leonora 2015 BRETTA ROSSA In questa azienda di Tagliolo Monferrato, quasi al confine con la Liguria, si produce vino dal 1920. Siamo nell’areale del Dolcetto di Ovada, ma la tradizione spumantistica qui è ben radicata da decenni. Proprio per questo Giuseppe Ravasini è stato tra i primi a credere nel progetto dell’Alta Langa. Il Brut Rosé, dedicato alla moglie Leonora, è ottenuto da solo pinot nero, con una sosta sui lieviti di 36 mesi. Il colore è rosa antico, con fine e persistente perlage. Al naso mette in evidenza espressioni di fragoline di bosco, ribes e succo di mirtillo, mentre l’assaggio è mirabilmente sostenuto da una pronunciata sapidità. Alta Langa Brut 2015 CA’ DU SINDIC L’azienda di Sergio Grimaldi è conosciuta soprattutto per un’eccellente produzione di Moscato d’Asti; del resto, si trova a Santo Stefano Belbo, terra vocata per questo nobile vitigno aromatico. Dopo un periodo di sperimentazione, si corona il sogno della nuova generazione, rappresentata da Ilaria e Paolo, con l’esordio della prima annata di Alta Langa, da sole uve pinot nero, con una sosta sui lieviti di 36 mesi. Un paglierino tenue e luminoso dall’incessante perlage anticipa sentori di melone bianco e fiori di tiglio con cenni lievemente iodati. Il sorso è snello, agile e di buona progressione, con ritorni agrumati nel finale. Alta Langa Brut Cuvée Enrico Cerutti 2015 CASCINA CERUTTI Siamo nel comprensorio di Canelli, lungo la strada che sale verso Cassinasco, considerato la porta della Langa Astigiana. Qui le uve moscato e barbera si contendono la scena, senza dimenticare che il territorio è legato da più di un secolo alla storia del Metodo Classico in Piemonte. Il nome della cuvée (pinot nero 80%, chardonnay 20%) è un omaggio al fondatore Enrico Cerutti, che nel 1931 acquistò l’azienda agricola con i primi vigneti. Paglierino con preziosi riflessi oro, profuma di uva spina, mela renetta e macchia mediterranea, che sfumano su un palato rinfrescante e di agile fattura. Alta Langa Extra Brut Mito 2015 CLAVESANA Sono passati poco più di sessant’anni da quel 27 aprile del 1959, quando 32 vignaioli di Clavesana unirono le loro forze per dar vita a questa dinamica cantina, che oggi conta 230 conferitori. In una gamma piuttosto articolata, lo slogan aziendale “siamo dolcetto” è indubbiamente evocativo del vitigno più rappresentativo. Per l’etichetta di esordio hanno puntato sullo chardonnay, con una sosta sui lieviti di 36 mesi. Una persistente corolla di spuma incornicia un lucente manto paglierino. L’olfatto è pervaso da cenni di miele di corbezzolo, con ammiccanti richiami di rosmarino e lime che introducono un sorso snello e bilanciato. Alta Langa Brut Bianc ’d Bianc 2014 GIULIO COCCHI Azienda storica, fondata nel 1891, specializzatasi inizialmente nella produzione di vini aromatizzati a base moscato. Dalla metà degli anni Settanta è di proprietà della famiglia Bava, che ne ha fatto un caposaldo per la valorizzazione del Metodo Classico piemontese, declinato oggi in numerose sfaccettature. Il Bianc ’d Bianc, uno chardonnay in purezza con 48 mesi sui lieviti, è stato il primo Alta Langa da sole uve bianche. Paglierino brillante con finissimo perlage. Fragranti nuance di mela renetta, foglioline di menta, fiori d’arancio e cioccolato bianco impegnano l’olfatto e anticipano un assaggio decisamente fresco e invitante. Alta Langa Brut Rosé 2012 COLOMBO CASCINA PASTORI Antonio Colombo è un cardiologo di fama internazionale che dal 2004, anno di acquisto dei primi vigneti della Cascina Pastori, è riuscito a coniugare la sua passione per il vino con un ambizioso e lungimirante progetto aziendale. Oggi è coadiuvato dai figli Andrea e Paola, con la consulenza di Riccardo Cotarella. In una piccola gamma che prevede anche un paio di vini fermi da uve pinot nero, non poteva mancare una versione spumantizzata. Rosa chiarissimo, con bollicine minute e persistenti. Al naso è assai complesso, come ci si aspetta da una permanenza di 60 mesi sui lieviti: nocciola tostata, pastafrolla e frutta candita. Il sorso è levigato e interminabile. Alta Langa Pas Dosé Blanc de Noir For England 2014 CONTRATTO È del 1867 l’esordio con il primo spumante elaborato con il Metodo Classico, prodotto all’epoca con l’uva moscato. I primi impianti di pinot nero e chardonnay, infatti, furono realizzati agli inizi del Novecento. Intorno al 1920 si data la nascita della cuvée denominata For England, molto apprezzata dai palati inglesi per il suo gusto più secco. Dal 2009 l’azienda è di proprietà della famiglia Rivetti. Solo pinot nero, come si intuisce dal nome, da vigne che si spingono fino a oltre 800 metri, e 40 mesi sui lieviti. Paglierino con bagliori dorati, profuma di papaia, bergamotto e funghi secchi. Al palato chiude con una lunga scia sapida. Alta Langa Brut Riserva 2013 COPPO Un’azienda familiare nel vero senso della parola, considerando che i Coppo sono gli unici proprietari della cantina ininterrottamente dal 1892. Tuttora i loro vini riposano nelle storiche cantine dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2014. Nell’etichetta dello spumante più rappresentativo, prodotto dal 1984, campeggia oggi il vessillo dell’Alta Langa. Il vino base, ottenuto da un assemblaggio di pinot nero 80% e chardonnay 20%, matura in barrique per 9 mesi e poi riposa sui lieviti per 60 mesi in bottiglia. Dorato luminoso con corredo olfattivo di pan brioche, torroncino e vaniglia. Al gusto è sontuoso, cesellato da una freschezza ben proporzionata. Alta Langa Pas Dosé Tenute Rade 2014 PODERI CUSMANO La storia vitivinicola della famiglia Cusmano inizia nel 1988 presso l’agriturismo La Corte di Calamandrana, per poi trasferirsi di recente in una nuova cantina a San Marzano Oliveto, con vigneti che si spingono fino ai 400 metri di Castel Boglione. Nella linea Tenute Rade, una piccola ma selezionata produzione che unisce i nomi di papà Raimondo e del figlio Daniele, è presente una cuvée di chardonnay 80% e pinot nero 20%, che riposa sui lieviti per 50 mesi. Paglierino intenso solcato da un sottile perlage, profuma di glicine, menta piperita e zenzero. L’assenza di dosaggio consegna un palato di nitida progressione, orientato in prevalenza sulla sapidità. Alta Langa Brut 2015 DAFFARA E GRASSO Due famiglie di solida tradizione, che già nei primi anni del Novecento producevano vini di qualità, nel 1981 uniscono le forze per realizzare una cantina tecnologicamente avanzata e avviare una fiorente attività di commercializzazione. La sede aziendale è tuttora a Calosso, ma il vigneto per la produzione dell’Alta Langa è a Cassinasco. Nella gamma variegata, che spazia oltre l’Astigiano, emerge questo assemblaggio di pinot nero con 30% di chardonnay, lasciato sui lieviti per 38 mesi. Paglierino venato da fini bollicine, con sentori di pesca tabacchiera e accenni di camomilla e maggiorana, fino a chiudere in perfetto equilibrio al palato tra sapidità e morbidezza. Alta Langa Brut Rosé Contessa Rosa 2013 FONTANAFREDDA Tra le mura di Fontanafredda, custodi di un pezzo del nostro passato, restano le tracce della storia d’amore tra Vittorio Emanuele II e la “Bela Rusin”, com’era familiarmente chiamata la contessa Rosa Vercellana, alla quale è dedicata questa cuvée (pinot nero 80%, chardonnay 20%), sui lieviti per 60 mesi. Da storici produttori di Barolo, si possono permettere il vezzo di mettere qualche goccia della vendemmia 1967 nel dosaggio. Il risultato è un luminoso rosa tenue con riflessi buccia di cipolla. Al naso ricorda i fiori di zagara, il melograno e il chinotto. In bocca è morbido e avvolgente, perfettamente equilibrato da un rifrescante perlage. Alta Langa Brut 60 Mesi Riserva 2010 GANCIA Un marchio profondamente legato alla storia della spumantizzazione in Italia: fu proprio Carlo Gancia nel 1865 a dare inizio a un incessante lavoro di ricerca e sperimentazione. La rinnovata immagine del packaging, dai colori sgargianti e audaci, con un rivestimento che consente di mantenere la temperatura, rappresenta un ulteriore esempio di innovazione. Ben 60 mesi in bottiglia a contatto con i lieviti per questa Riserva composta da pinot nero 80% e chardonnay 20%. Oro antico dal perlage sottile, continuo e persistente. Profuma di arancia candita, biscotti al burro e resina di pino. Al palato non nasconde la sua raffinata cremosità, resa dinamica da un’esemplare freschezza. Alta Langa Extra Brut 2015 ROBERTO GARBARINO Dopo la laurea in Viticoltura ed enologia ed esperienze presso affermate realtà dell’Albese ed estere, Roberto Garbarino ha fondato nel 2012 la sua azienda agricola. Poco più di sei ettari vitati a 500 metri di altezza nel comune di Neviglie: un areale particolarmente adatto alla coltivazione delle due varietà previste dal disciplinare. L’assemblaggio è composto da chardonnay 60% e pinot nero 40%, con una sosta sui lieviti di 36 mesi. Paglierino smagliante con vivace perlage. Ricordi di mela renetta e ananas, con delicate sfumature di pasticcini all’anice, culminano in un assaggio dominato da sapidità e freschezza. Alta Langa Extra Brut 2015 ETTORE GERMANO L’azienda è adagiata sulla collina della Cerretta, uno dei cru più vocati di Serralunga d’Alba, mentre le uve destinate alla spumantizzazione provengono da un areale a oltre 500 metri di altezza. La cuvée prevede l’utilizzo di pinot nero, vinificato in acciaio, per l’80%, mentre la parte restante di chardonnay fermenta in fusti di legno non tostati. Dopo 30 mesi sui lieviti si presenta con uno smagliante paglierino dal finissimo perlage. Al naso mette in evidenza note di mela verde e scorza di pompelmo, con fragranti accenni di salvia, che sottolineano una garbata sapidità al palato. Alta Langa Brut Matteo Giribaldi 2015 GARIBALDI Dalla sua fondazione ai primi del Novecento, tre generazioni della famiglia si sono alternate nella conduzione dell’azienda, guidata oggi da Matteo Giribaldi. L’esordio sotto le insegne dell’Alta Langa è avvenuto con il millesimo 2013, mantenendo sempre inalterata la composizione dell’uvaggio, fatta di pinot nero 60% e chardonnay 40%, provenienti dai vigneti di Rodello. Il riposo sui lieviti per 36 mesi del Brut 2015 dona un colore dorato lucente, che anticipa una dotazione olfattiva di erba cedrina e basilico, con una lieve nuance di pane tostato. L’assaggio è cremoso e avvolgente, sapido e corroborante. Alta Langa Pas Dosé Blanc de Blancs Andrea 2016 IVALDI Questa piccola realtà di consolidata tradizione, fondata nel 1921 dal bisnonno Guido Ivaldi, solo di recente ha sposato il progetto Alta Langa, con risultati lusinghieri. Una sosta sui lieviti di 30 mesi per il millesimo 2016, quello dell’esordio, prodotto esclusivamente da uve chardonnay provenienti dalle vigne di Castel Boglione, a un’altimetria più elevata rispetto alla sede aziendale di Nizza Monferrato: è dedicato ad Andrea, il più giovane rappresentante della famiglia. Paglierino lucente screziato da bollicine sottili; sentori di panificazione, fiori di campo e sciroppo di sambuco introducono un sorso dalla beva agile e spigliata. Alta Langa Extra Brut 2015 LA FUSINA L’azienda è situata nella frazione Santa Lucia, uno dei luoghi più suggestivi del comune di Dogliani, terra di indiscussa vocazione per il vitigno dolcetto. Gli antenati di Luigi Abbona, che oggi guida la cantina, si insediarono qui nel 1914 e da allora la viticoltura ha sempre rappresentato l’attività principale per la famiglia. Solo pinot nero, con una sosta di 36 mesi sui lieviti, per questo spumante paglierino con qualche riflesso verdolino, reso brillante da un vivace perlage. Profuma di pane tostato, con cenni di mentuccia e mandarino; in bocca è tutto un incedere di freschezza e sapidità. Alta Langa Brut Blanc de Noir 2015 CASA E. DI MIRAFIORE Fondata nel 1878 da Emanuele Alberto Guerrieri, conte di Mirafiore, nonché figlio del primo re d’Italia e proprietario dei tenimenti di Barolo e Fontanafredda, l’azienda ha ripreso la sua autonomia produttiva nel 2008, sposando i principi dell’agricoltura biologica. Da uve pinot nero in purezza, con un passaggio sui lieviti per 36 mesi e un dosaggio molto basso, è l’unico Alta Langa attualmente prodotto. Dorato brillante con bollicine fini e durature, esprime all’olfatto un défilé di sensazioni che spaziano dagli agrumi ai fiori gialli, dalla frutta secca alle erbe officinali, per congedarsi sapido e intenso al gusto. Alta Langa Pas Dosé Psea 2015 PECCHENINO La famiglia Pecchenino è annoverata tra gli interpreti più autorevoli del vitigno dolcetto, che trova a Dogliani, sede dell’azienda, il suo areale d’elezione. La cuvée di chardonnay 70% e pinot nero 30%, che riposa per 36 mesi sui lieviti, porta il nome dialettale della località Pezzea, a 700 metri d’altezza nel comune di Bossolasco, dove si trovano i vigneti dedicati alla produzione dell’Alta Langa. Paglierino solcato da fini catenelle; sensazioni di mango e fiori di acacia si intrecciano a nocciola tostata, retaggio dei 9 mesi trascorsi in barrique dal vino base. Malgrado il dosaggio basso, l’acidità al palato non è per nulla severa. Alta Langa Brut Pianbé 2014 PIANBELLO L’azienda della famiglia Cirio si trova a Loazzolo, come testimonia l’immagine del lupo che campeggia su ogni bottiglia, in omaggio all’antico nome del borgo, dal latino lupatiolum, luogo dove vivono i lupi. Oggi di impervio sono rimasti i ripidi vigneti dai quali si ottiene una valida produzione di vini astigiani. Da un assemblaggio di pinot nero 80% e chardonnay 20%, dopo 36 mesi sui lieviti, si presenta con una livrea dorata dal fitto perlage. Profuma di nespola e fiori di acacia, con un accenno di mandorla tostata, che richiama la parziale fermentazione in rovere del vino base, per chiudere al palato con una tonificante sapidità. Alta Langa Pas Dosé 2015 RIZZI L’esordio nel mondo del vino di Ernesto Dellapiana e della moglie Lia è avvenuto con la maestosa annata 1974 del Barbaresco. Da allora è stato un susseguirsi di successi per la dinamica realtà di Treiso. L’ingresso in azienda dei figli Jole ed Enrico ha dato ulteriore impulso a una produzione tuttora orientata in prevalenza sui cru di Barbaresco. Il loro Alta Langa (chardonnay 85%, pinot nero 15%) sosta per 42 mesi sui lieviti. Paglierino intenso punteggiato da bollicine minute e vivaci, che anticipano l’esordio al naso di ginestra, crema al limone e biscottini al burro. In bocca non nasconde la sua struttura, malgrado una sapidità di grande raffinatezza. Alta Langa Brut 2015 ROCCASANTA Perletto è un piccolo comune con meno di 300 abitanti, situato nel cuore delle Langhe, alla destra orografica del fiume Bormida, nei pressi di Cortemilia. Dal 2006 ad animare il territorio ci pensa anche la cantina Roccasanta, condotta dal giovane enologo Pietro Monti. Con l’annata 2015 fa il suo esordio un gradevolissimo Alta Langa, ottenuto da pinot nero in purezza coltivato sui tipici vigneti terrazzati, sorretti da muretti a secco. La sosta di 30 mesi sui lieviti dona lievi accenni dorati al manto paglierino, dal perlage fitto e costante. Profuma di mela renetta, pesca bianca e timo, che si fondono in un sorso di superba freschezza. Alta Langa Pas Dosé Zero Riserva 2013 ENRICO SERAFINO Fondata nel lontano 1878, è stata una delle prime aziende spumantistiche piemontesi. Buona parte dell’attività si svolge tuttora nelle gallerie sotterranee ottocentesche presso la storica sede di Canale. In una gamma piuttosto articolata di Alta Langa, si coglie una predilezione per i lunghi affinamenti, come nel caso di questa Riserva, ottenuta da solo pinot nero, rimasta sui lieviti per 72 mesi. Paglierino intenso e luminoso, cesellato da finissime bollicine, con uno spettro odoroso che richiama le erbe aromatiche, il cioccolato bianco e la frutta secca. Il palato è morbido, senza spigoli, ben armonizzato da una rifrescante sapidità. Alta Langa Pas Dosé Airali 2015 TENUTA CARRETTA Di proprietà della famiglia Miroglio, questa realtà vanta una variegata produzione nel Roero, dove ha sede la cantina, e negli areali più vocati delle Langhe. I vigneti destinati all’Alta Langa si trovano a Cissone. Airali, da nome del toponimo, è uno spumante ottenuto da pinot nero in purezza, lasciato affinare per 36 mesi sui lieviti in bottiglia. Paglierino brillante dai lampi dorati, rifinito da una cremosa effervescenza. Al naso si colgono fragranti sentori di mela verde, foglioline di basilico e finocchietto selvatico, che introducono un palato di rilevante freschezza, dal lungo epilogo agrumato. Alta Langa Brut Giulio I Riserva 2009 TOSTI 1820 Nella produzione di vini e spumanti, l’azienda di Canelli vanta ben due secoli di storia, durante i quali si sono succedute sette generazioni della famiglia Bosca. L’eccezionalità della vendemmia 2009 è stata propizia per l’esordio del primo Alta Langa Riserva, sigillato dall’eleganza. Solo pinot nero e 110 mesi sui lieviti si colorano di oro lucente attraversato da un perlage sottile e persistente. Frutti esotici, pan di spezie, nocciola tostata e fiori di tiglio essiccati inquadrano l’accattivante corredo olfattivo. L’assaggio, ampio e avvolgente, è sostenuto da una rilevante sapidità.