Mentre scrivo queste righe, l’Italia – come gran parte del pianeta – è alle prese con una crisi sanitaria ed economica senza precedenti. “La crisi
peggiore dall’ultimo dopoguerra” l’ha definita il Presidente del Consiglio in una delle frequenti conferenze stampa. Il paragone con le guerre e i
conflitti, che alle prime avvisaglie sembrava sovradimensionato, addirittura catastrofico, ora appare più realistico.
Che la risoluzione non sia vicina lo testimoniano gli innumerevoli eventi rimandati o addirittura cancellati, come il Vinitaly o la Giornata Nazionale
della Cultura del Vino e dell’Olio, tra quelli che ci riguardano più da vicino. In uno scenario in cui è difficile fare previsioni a breve termine, ci
stiamo tutti riorganizzando, creando nuovi metodi di lavoro e rimodulando i rapporti interpersonali. Un esempio è l’attività didattica rapidamente
attivata on line attraverso brevi video di approfondimento su svariati argomenti. Del resto, la vera forza si svela nelle difficoltà. I cambiamenti che
fino a poche settimane fa parevano impossibili diventano, poco per volta, la nuova normalità, ed è proprio questo il momento più adatto per progettare
il futuro. Prendendo a prestito le parole di Thomas Mann, “le avversità possono essere formidabili occasioni”.
Questo numero della rivista associativa è testimone di tutta l’energia che abbiamo messo in campo. Conservatelo con cura, riponetelo tra le cose più
care, perché è stato realizzato in un momento di grande difficoltà, grazie all’impegno di molte persone che si sono prodigate per non privarvi di questo
strumento di conoscenza e di aggiornamento. È stato necessario un lavoro corale da parte della redazione, di tutti i collaboratori esterni, degli
stampatori, del centro postale di smistamento, che hanno operato tra mille disagi. Nulla di paragonabile, beninteso, con l’abnegazione di quanti si sono
trovati in prima linea ad arginare questa emergenza, ne siamo consapevoli. Da parte nostra, abbiamo contribuito mostrando senso civico e rispetto delle
regole.
Non siamo in grado di prevedere quanto durerà questo incubo. Sfogliare queste pagine, tuttavia, sarà la prova di uno spiraglio che si è aperto. Forse
non riusciremo a gioirne, al ricordo di tanto dolore, ma sarà il segnale che dobbiamo aumentare gli sforzi per rimettere in sesto il nostro Paese.
Oggi più che mai, buona Vitae a tutti.