editoriale
Antonello Maietta

In queste settimane si parla spesso di “nuova normalità”, due termini apparentemente distanti, se non proprio antitetici: il primo evoca evoluzione e cambiamento, il secondo consuetudine e staticità. Il nostro ambiente non è del tutto impreparato ad associarli, se pensiamo che un prodotto come il vino, di per sé “normale” perché si fa da secoli più o meno nello stesso modo, pigiando l’uva e aspettando la trasformazione del succo zuccherino, si rinnova ogni anno nelle sue caratteristiche, in quanto soggetto alle infinite variabili dettate da madre natura e dalla sensibilità di vignaioli e cantinieri.

A contrassegnare questa “nuova normalità” è soprattutto la rapidità con cui in questi mesi abbiamo dovuto rimodulare più volte la nostra quotidianità. Malgrado vivessimo già nell’era frenetica del web e del digitale, eravamo abituati a tempi di reazione più misurati e calibrati, dove i cambiamenti avvenivano dopo un periodo di sperimentazione e di assestamento. Una spinta di forte accelerazione è stata impressa anche al nostro interno, e alcuni progetti già annunciati, come ad esempio la formazione a distanza, hanno preso l’avvio, creando i presupposti per nuovi modelli di apprendimento e approfondimento. Inoltre, l’attività associativa svolta attraverso i nuovi canali di comunicazione online ha stimolato una più stretta cooperazione e connessione tra di noi.

La pandemia sta mettendo a dura prova moltissimi settori, alcuni dei quali a noi particolarmente affini, come il turismo, con la sua appendice legata alla mobilità, e tutto il comparto dell’agroalimentare, dalla produzione alla distribuzione e alla somministrazione. Anche in un periodo così buio, che limita la possibilità di vivere l’enogastronomia nei suoi aspetti più socializzanti, stiamo svolgendo il nostro compito, mantenendo accesi i riflettori su un ambito strategico per l’economia, grazie all’impegno e alla passione di tutti i nostri Soci.

Attraverso le pagine di questa rivista vogliamo trasmettere energia positiva e ottimismo, nella consapevolezza che i tempi della ripresa non saranno brevissimi, ma - senza la presunzione di essere originali - insieme ce la faremo.

Buona Vitae a tutti.