editoriale
Antonello Maietta

L’estate appena trascorsa era considerata da tutti come un banco di prova per comprendere gli effetti, anche psicologici, della pandemia sui nostri comportamenti. Non possiamo affermare che sia andato sempre tutto per il verso giusto, ma rispetto alle catastrofiche previsioni di qualche mese fa possiamo cogliere molti elementi positivi. È ancora un po’ presto per tirare le somme, tuttavia i primi dati statistici fanno emergere una sostanziale tenuta del sistema turistico, grazie soprattutto ai visitatori nostrani, che non hanno fatto mancare il loro sostegno alle imprese del settore. Un elemento per noi ancora più confortante è che i nostri connazionali stanno lentamente scoprendo le opportunità dell’enoturismo: attraverso viaggi o brevi escursioni alla ricerca delle eccellenze vitivinicole del nostro Paese, si muovono per visitare vigne, cantine e luoghi di grande fascino, contribuendo così a sostenere l’economia delle comunità locali. E il periodo della vendemmia è proprio uno dei migliori, poiché coincide con un evento di grande impegno e fatica, ma allo stesso tempo di festa e allegria per i luoghi del vino.

Siamo finalmente tornati a incontrarci di persona, come è accaduto in occasione dell’Assemblea generale dei Soci AIS che si è tenuta in presenza lo scorso 15 settembre a Firenze: una scelta per nulla casuale, perché intendeva testimoniare il nostro impegno a favore della ripresa anche delle città d’arte, che stanno vivendo le maggiori difficoltà, non potendo beneficiare dell’apporto della clientela straniera. La nostra assise annuale si è caratterizzata come un momento denso di simbologia, di rilancio e di cauto ottimismo, contestualmente con l’avvio dei nuovi corsi in molte regioni d’Italia, pressoché in concomitanza con la riapertura degli istituti scolastici.

Non possiamo ancora cantare vittoria, ma la ripartenza delle attività, a tutti i livelli, è da cogliere come un segnale favorevole, perché, a pensarci bene, l’Associazione Italiana Sommelier è nata nel 1965, proprio nel bel mezzo di un periodo di grande rinascita per il nostro Paese, e ha accompagnato nell’arco di oltre cinquant’anni la crescita dell’intero settore. Di questo dobbiamo sentirci orgogliosi e da questo dobbiamo trarre l’energia per ricominciare.

Buona Vitae a tutti.