L'emergenza sanitaria sta ridefinendo gli scenari del comparto vitivinicolo, come diretta conseguenza di nuove logiche produttive, commerciali e sul fronte delle abitudini di acquisto e di consumo.
un mondo
che cambia
Francesca Zaccarelli
In una recente intervista, il professor Attilio Scienza – tra i massimi esperti di viticoltura – rifletteva su come le epidemie abbiano avuto un impatto significativo sulla storia dell’umanità, specialmente sull’agricoltura e sul consumo. La conseguenza di una deprivazione si traduce nel necessario adattamento al nuovo status quo e nel tentativo di preservare con ingegno ciò che resta dell’equilibrio precedente. Il professor Scienza auspica che, dopo questo momento di grande crisi, possa svilupparsi un maggiore rispetto verso i beni alimentari e i fenomeni naturali, perché ora siamo più consapevoli dell’impossibilità di dominare la natura e dobbiamo essere più responsabili nel rapporto con l’ambiente, specialmente in agricoltura.
Responsabilità è una parola meravigliosa, che sa di saggezza, lungimiranza e capacità di reinventarsi per affrontare nuove sfide. Il Covid-19 ci ha insegnato a essere più responsabili, nel proteggere noi stessi e gli altri e nel seguire norme rigidissime che mai avremmo pensato di dover osservare.
E responsabili sono stati i produttori di vino, che non si sono fermati anche quando le condizioni li hanno bloccati, messi in ginocchio, tolto la possibilità di lavorare e di perpetuare quel valore economico, sociale e culturale che nel nostro Paese è arrivato a un indotto annuo di 11 miliardi di euro.