editoriale
Antonello Maietta

Non sappiamo ancora cosa ci riserverà il nuovo anno, ma di sicuro non vediamo l’ora di sbarazzarci di questo. Dal mese di febbraio il mondo intero vive in apprensione, pertanto è normale sentirsi stanchi e impotenti di fronte a un così lungo periodo di incertezza, di cui non si intravede la fine. Il distanziamento, l’uso della mascherina e l’igiene frequente delle mani sono stati determinanti per arginare il contagio, ma sono insufficienti per debellarlo. E le speranze a cui ci eravamo aggrappati, come l’estinzione naturale del virus o la sua scomparsa con il caldo estivo, sono state vane. Fortunatamente si stanno testando alcuni vaccini che ci auguriamo possano dimostrarsi efficaci. Questa breve premessa serve a ricordarci che lo scenario più probabile, uno dei pochi su cui la scienza è concorde, è che dovremo convivere con questa situazione nei prossimi mesi. Per la nostra Associazione, che si muove prevalentemente negli ambiti della formazione e della divulgazione, ciò ha comportato un’accelerazione delle attività più compatibili con il web, come la realizzazione di videolezioni dedicate ai grandi vini italiani, o la produzione di eventi veri e propri: la Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio, a maggio, e la recentissima presentazione della Guida Vitae 2021.

In futuro l’AIS punterà ancora di più sulla rete: sono già in cantiere un nuovo sito e un’innovativa applicazione che permetterà di mettere in contatto i soci operanti nel settore dell’accoglienza con gli appassionati. Per sfruttare i molteplici benefici che il web è in grado di offrire, stiamo definendo nuove modalità di fruizione, attraverso iniziative ideate per mitigare i disagi legati alle contingenze del momento, ma anche per innovare la struttura della didattica, ad esempio adottando una forma mista che comprenda lezioni in remoto. Non vogliamo, con questo, trascurare in alcun modo l’aspetto della condivisione: sappiamo bene che il successo di cui gode attualmente il mondo del vino è determinato, oltre che dalla qualità crescente della produzione, anche dalla sua prerogativa alla socializzazione.

Il momento però ci richiede di essere prudenti, di limitare i contatti, per non arrecare danno a chi ci sta vicino. Godiamoci allora le imminenti festività natalizie, attingendo dall’infinito patrimonio enogastronomico italiano le bontà da condividere con le persone più care. Possano i nostri brindisi essere di buon auspicio per il nostro futuro.

Buona Vitae a tutti