to be(er)
an artist

Riccardo Antonelli

Per produrre un’ottima birra non si può prescindere da materie prime eccellenti, ma per creare un capolavoro occorrono tutta la sensibilità del mastro birraio e la sua visione artistica nel comporre e bilanciare ogni ingrediente.

Le materie prime fondamentali per la birra sono diverse, e le abbiamo affrontate su questa rivista tra il 2019 e il 2020. Abbiamo parlato di acqua, malto, luppolo e lievito, sottolineando quanto la conoscenza specifica di ogni singolo elemento sia utile per realizzare un’ottima birra. Questo tuttavia non basta: bisogna considerare anche la combinazione tra loro. Interconnessione, bilanciamento, esaltazione, sovrapposizione, stemperamento, intensità e persistenza, il tutto osservato con logiche cromatiche, aromatiche, tattili, gustative e retrolfattive. Al mastro birraio è necessario un approccio scientifico per gestire tutto ciò. E quando la scienza si trasforma in arte e si ottengono la pulizia degustativa, la qualità e l’eleganza, si celebra la magnifica “arte brassicola”.

In questo articolo il punto di vista sarà quello del mastro birraio: solo grazie alla selezione delle materie prime, alle loro proporzioni, alle tecniche di brassaggio impiegate e all’occhio vigile su tutto il processo si potrà giungere al mosto desiderato e alla futura birra.

Tutto parte da un foglio bianco, un’idea. Il viaggio mentale deve comporsi man mano che si capisce come mettere d’accordo tutte le sensazioni; ma per ottenere questo, occorre la stesura di tutte le singole decisioni. Una ricetta parte da diverse necessità. Il mercato è una motivazione sufficiente a smuovere le più alte percentuali di birra, ma si potrebbe cominciare anche solo per la ricerca di perfezione. Parafrasando Kjeld Kirk Kristiansen, proprietario ed ex amministratore della Lego, “giocare è una cosa molto seria”: un serio spirito creativo si cela dietro ogni magnifico esperimento ben riuscito. Nato magari per gioco.