la fame
di Pinocchio

Alberto Pieraccini

Le avventure di Pinocchio di Carlo Lorenzini – Collodi per tutti – sono un romanzo-favola per i bambini, che contiene messaggi pedagogici e morali per l’educazione dell’infanzia, e per qualcuno anche criptiche interpretazioni esoteriche: è indubbio che Collodi ha illustrato uno spaccato della vita sociale e politica dell’Italia, in particolare della Toscana, di metà Ottocento.

L’opera nacque nella Firenze postunitaria, dopo che la città toscana aveva subìto lo smacco della capitale “sfumata” – un grande sogno su cui molti avevano investito e che svanì in sei anni – e si era ritrovata abbandonata, delusa e piena di debiti. Il libro di Collodi rispecchia quella realtà, di tanti fiorentini impoveriti e tanti altri ancora legati alla vita rurale e contadina. Qualcuno vi ha riconosciuto i luoghi e i personaggi familiari all’autore, che viveva nella Villa Il Bel Riposo a Castello, nella periferia nord-occidentale di Firenze, insieme al fratello Paolo, direttore della fabbrica Ginori di Doccia. Il romanzo fu edito nel 1883, dopo che la prima metà della storia era stata pubblicata a puntate tra il 1881 e il 1882 col titolo La storia di un burattino.