Da poco più di un anno e mezzo abbiamo iniziato a familiarizzare con un lessico nuovo. Diverse parole derivate dalla lingua inglese, come smart working, recovery fund, e pure le italianissime sostenibilità e resilienza, sono entrate di diritto nel linguaggio comune e nelle nostre consuetudini, imponendoci di rimodulare i nostri stili di vita, le relazioni sociali e i comportamenti sul posto di lavoro.
Il tema ora più dibattuto è quello legato al green pass. Non ci vogliamo addentrare in scelte ideologiche pro o contro i vaccini, che attengono agli orientamenti personali di ciascuno di noi, ma non c’è dubbio che al momento il certificato verde è l’unico strumento in grado di assicurare libertà di movimento e una maggior sicurezza per tutti.
Con un efficace parallelismo, il green pass è stato paragonato alla patente di guida, poiché non si tratta di un documento obbligatorio o indispensabile per vivere la nostra quotidianità – conosciamo tutti persone che ne sono sprovviste –, ma le comodità che offre sono evidenti e senza di essa è spesso difficile lavorare; inoltre, per entrarne in possesso occorre dimostrare la conoscenza delle regole, che vanno poi rispettate. Nel caso in questione, sono indiscutibili i vantaggi per tentare di riprendere una parvenza di normalità, che giova a noi stessi e alla collettività.
La pandemia ha messo ancor più in evidenza il fragile equilibrio degli azzardati modelli di comportamento con cui abbiamo preteso di tratteggiare il nostro futuro e quello delle prossime generazioni. Non si tratta soltanto di una tematica ambientale, anzi, dovremmo proprio abbandonare l’idea che la sostenibilità sia unicamente una questione ambientale e mettere sotto i riflettori anche i suoi risvolti economici e sociali. Del resto, l’argomento non è per nulla nuovo, ed è stato dettagliato nei piani d’azione dell’Agenda 2030 dell’ONU, sottoscritta il 25 settembre 2015 da quasi duecento nazioni nel mondo, tra cui l’Italia, e articolata sugli ormai noti 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile.
Noi dell’Associazione Italiano Sommelier ci sentiamo profondamente coinvolti in questa sfida impegnativa: già le peculiarità e le caratteristiche della nuova sede nazionale, presentata ufficialmente alla stampa nei giorni scorsi, ne sono l’esempio più tangibile. Continuare su questa strada in tutte le nostre azioni sarà il nostro contributo per garantire un presente e un futuro migliore al nostro pianeta e alle persone che lo abitano.
Con questo auspicio vi auguro buona lettura e buona Vitae.
