l'ardore del lardo
Morello Pecchioli

Carburante di chi consumava giornaliere fatiche nei campi, demonizzato dalle mode ipocaloriche, il lardo è tornato goloso protagonista della tavola con la sua opulenta avvolgenza aromatica.

Vincent D’Onofrio, attore, regista e produttore americano di origini siciliane, ha un record che nessun collega è riuscito a strappargli fino ad ora: l’ingrassamento per esigenze cinematografiche. Nel 1987 per infilarsi nel ruolo di Palla di Lardo, il soldato ciccione e mentalmente instabile di Full Metal Jacket, D’Onofrio mise su trentacinque chili. Gli ci vollero sette mesi per raggiungere il peso forma e riempire la divisa extralarge che i costumisti gli avevano confezionato. In America non è difficile ingrassare in fretta mangiando piatti di questo calibro: riso speziato, burritos e fagiolini, 1950 calorie; pizza BJ’s al pollo fritto, 2160; costine arrosto con salsa barbecue, patatine fritte e fagiolini, 2760; Outback Steakhouse con formaggio australiano, patate fritte condite con Ranch Dressing, 2900 calorie. A D’Onofrio ne occorsero nove, di mesi, finite le riprese, per eliminare la ciccia accumulata. Solo per questi sacrifici avrebbe meritato l’Oscar.


Confrontato con i piatti sopra citati, il lardo è un cibo per inappetenti, da giorni d’astinenza. È quello che ha meno calorie, anche se, battute a parte, non scherza neppur esso. Renzo Pellati, specialista in scienze dell’alimentazione, nel libro Tutti i cibi dalla A alla Z informa che un etto di lardo fornisce 891 calorie e 86 mg di colesterolo. Ma non lo condanna: il lardo è gustoso e molto apprezzato dai buongustai. Rispetto al grasso proveniente dal bovino, inoltre, il grasso del suino è preferibile perché contiene il 9 per cento di acidi polinsaturi, importanti ai fini nutrizionali.