l'olio della bellezza
Luigi Caricato

Ha senso parlare di bellezza quando si fa riferimento non a un dipinto, a una scultura o a un testo letterario, bensì a un alimento - peraltro molto semplice, e nel medesimo tempo tanto complesso - come l’olio extra vergine di oliva? La risposta è inequivocabilmente: sì. L’olio è sempre stato espressione di pura bellezza, sin dall’antichità. È espressione di bellezza a partire dagli olivi, che messi insieme creano il paesaggio: non un paesaggio fra i tanti, consegnatoci tal quale dalla natura, ma un paesaggio antropico, realizzato dall’uomo, che ha saputo trasformare un arbusto selvatico in albero, domesticandolo circa seimila anni fa. Entrando in un oliveto, percorrendolo a piedi, osservandolo in tutta la sua magnificenza, ci si rende conto che abbiamo a che fare con un’opera dell’uomo magistrale nella sua concezione, spettacolare, motivo di indiscutibile fascino, soprattutto quando gli alberi sono ben coltivati e curati come in un giardino.


Un pregevole libro, L’olivo nel paesaggio agrario toscano (Ponte alle Grazie, 1991), apre la mente alla bellezza architettonica degli oliveti. Purtroppo non è più edito, ma può essere consultato nelle biblioteche nazionali, dove i libri non spariscono mai. È fondamentale comprendere come gli oliveti sono stati strutturati nel corso dei secoli, dalla loro concezione e progettazione alla sistemazione dei terreni per accogliere i futuri alberi e renderli produttivi, per poi giungere a individuare le forme di allevamento delle piante più adeguate in base alle peculiarità di ciascun territorio e alle condizioni orografiche e ambientali. Si pensi, ad esempio, alla bellezza degli oliveti in Liguria, dove la costruzione dei muretti a secco ha reso possibile la coltivazione dell’olivo su terreni impervi, improponibili per altre colture. In Liguria ci sono ben 42 mila ettari di terrazzamenti: un’opera straordinaria, fatta di immani sacrifici nell’erigerli, che ha consentito di conferire bellezza e, insieme, assicurare stabilità al territorio, contrastando tenacemente l’erosione dei suoli.