le nove Vitae della guida
Emanuele Lavizzari

Siamo arrivati a nove Vitae, ma in questo caso non si tratta del riferimento alla tradizione popolare che afferma che i felini amici dell’uomo hanno più di un’esistenza a disposizione. Lo scorso 24 novembre è stata presentata l’edizione 2023 della Guida Vitae, la nona uscita del volume, appunto, curato dall’Associazione Italiana Sommelier. Il tanto agognato tomo da parte degli enoappassionati, che sta giungendo nelle case dei Soci proprio in questo periodo, è stato svelato in anteprima nella presentazione condotta dal giornalista Gianluca Semprini con il Presidente Sandro Camilli e il Referente nazionale Nicola Bonera, in cui sono stati premiati ventidue produttori. Ad altrettante etichette è stato attribuito il Tastevin, il prestigioso premio che l’AIS conferisce a chi ha contribuito a imprimere una svolta produttiva al territorio di origine, a chi rappresenta un modello di riferimento di indiscusso valore nella rispettiva zona e a chi ha riportato sotto i riflettori vitigni dimenticati.

Sono circa 4.000 i produttori che hanno accettato di mettersi in discussione quest’anno e più di 30.000 i vini degustati rigorosamente alla cieca da un migliaio di Sommelier. Sono 2.276 le aziende accolte nel volume e 1.011 i vini premiati con il massimo riconoscimento: le Quattro Viti. Non mancano i riconoscimenti a cui i lettori si sono affezionati, come il Cuore di Cupido, assegnato a 148 vini in grado di suscitare emozioni al primo sorso, e la Bilancia, che valorizza 191 etichette di spiccata qualità, con un occhio attento al prezzo di vendita. Si ritrova la speciale classifica “Le Gemme del 2023”, un centinaio di vini che hanno ottenuto i punteggi più elevati espressi in centesimi e che rappresentano un’accurata selezione tra l’eccellenza delle Quattro Viti. A chi avrà il piacere di sfogliare il volume, anticipiamo un breve itinerario lungo la nostra Penisola per passare in rassegna i ventidue produttori che si sono contraddistinti, ricevendo il già citato Tastevin.

Il nostro percorso parte da nord con il Valle d’Aosta Blanc de Morgex et de La Salle Pas Dosé Pavese XLVIII 2016 di Ermes Pavese. Il vigneron ha contribuito in maniera determinante al mantenimento di uno dei pochi vitigni a piede franco rimasti nel nostro Paese, il prié blanc. Produttore dalla grande versatilità, realizza oltre dieci differenti referenze con lo stesso vitigno e attraverso la grande qualità dei suoi prodotti, come quella spumante premiato, concorre attivamente esportare dai confini regionali la fama del Blanc de Morgex et de La Salle. In Piemonte si afferma Mimmo Cappello de La Montagnetta con il suo Freisa d’Asti l’Altra 2020 per aver dedicato tutta la sua vita professionale a questo nobile vitigno, studiandolo e vinificandolo con attenzione e passione, ricercandone sempre pregi e virtù, in un’ottica di continua valorizzazione, per sé e la sua prestigiosa cantina, ma soprattutto per il territorio che ha sempre rappresentato con competenza.