2016 x 9.
La moltiplicazione
dell’eccellenza.

Ivano Antonini

Capita spesso che nella mente di un appassionato di vino la combo tra vini di qualità e una cantina cooperativa difficilmente trovi riscontro e apprezzamento nelle scelte enologiche quando c’è occasione da mettere in esercizio il cavatappi.

Caso notoriamente diverso, invece, quando si parla della Cantina dei Produttori del Barbaresco. In questo caso, gli aficionados del nebbiolo (e non solo…) non indugeranno minimamente sulle loro scelte, pronti ad affondare il tirabusciò nei sugheri delle rinomate Albeise, propensi a emozionarsi davanti a un calice capace di fare da veicolo in un viaggio sensoriale a tutto tondo.

Per capire come la Produttori, così viene confidenzialmente chiamata, abbia raggiunto una fama che ha toccato i quattro angoli del pianeta, bisogna fare un salto indietro nel tempo al suo anno di fondazione. Anzi, volendo vedere, gli anni di fondazione di questa azienda sono ben due.

Per la prima tocca risalire all’anno 1894, quando un signorotto di nome Domizio Cavazza decide che fosse doveroso affrettare i tempi per dare prestigio al nome Barbaresco. Il periodo era sicuramente difficile, si veniva da flagelli della vigna come l’oidio, la fillossera e la peronospora. Inoltre, i viticoltori di questo piccolo villaggio, arroccato sulla collina ai margini del fiume Tanaro, erano costretti a svendere le proprie uve ai négociants del Barolo, in quanto ritenute meno valide rispetto al già più quotato vino Barolo. Quindi gli intermediari compivano una vera e propria opera di sciacallaggio sui vignerons di questo paesino. Domizio Cavazza era il rettore della regia scuola enologica di Alba, ma risedente a Barbaresco, dove possedeva il Castello e una piccola azienda agricola. Ci teneva, dunque, che il suo territorio acquistasse prestigio in una visione lungimirante di prospettiva futura. Riconoscendogli, inoltre, un potenziale ancora inespresso.

Fu così che in questo anno, insieme a nove viticoltori del paese, diedero vita alle cantine sociali del Barbaresco e al primo vino Barbaresco. Anche se testimonianze storiche parlano di una bottiglia rinvenuta nella piccola frazione di San Rocco Seno d’Elvio di Alba, che riportava la scritta Barbaresco 1870.