Mandrolisai. Minimalismo al centro. Giorgio Demuru Un vero e proprio gioiello, incastonato nel centro esatto dell’isola, che racchiude una memoria storica lunga secoli, fatta di conoscenza, sacrificio, patrimonio identitario e prodotti di qualità: questo, in sintesi, è il Mandrolisai. L’istituzione della DOC, risalente al 1981, non ha fatto altro che ratificare tutti questi elementi, a cominciare dall’utilizzo, unico tra le denominazioni isolane, dell’uvaggio fra i tre vitigni muristellu (bovale sardo), cannonau e monica. E sì, perché i vigneti del Mandrolisai hanno sempre previsto la presenza dei tre vitigni, con il muristellu normalmente maggioritario, o al massimo alla pari col cannonau, più qualche filare di uve autoctone minori. Ed era abituale la vendemmia simultanea delle uve e la conseguente vinificazione congiunta. Altro elemento positivo del disciplinare della DOC è l’utilizzo esclusivo dell’indicazione geografica senza alcun riferimento al vitigno, in controtendenza rispetto alle altre DOC isolane. Sono sette i comuni inseriti nella DOC Mandrolisai: Ortueri, Sorgono, Atzara, Meana Sardo, Tonara e Desulo in provincia di Nuoro, Samugheo in provincia di Oristano. La nostra isola è storicamente suddivisa in subregioni e la DOC Mandrolisai ricalca grosso modo la composizione della omonima subregione. Attraversando il Mandrolisai ci si rende conto che i vigneti, quasi sempre ad alberello e spesso molto vecchi, non sono un semplice sfondo, una sorta di “quinta”, bensì elementi fondanti del paesaggio, seppur in un contesto naturalistico molto variegato che vede anche la presenza di boschi di querce, pascoli, frutteti e macchia mediterranea. Dal 2018 il “Paesaggio Policolturale del Mandrolisai: i vigneti di Atzara e Sorgono” è inserito nel Registro nazionale dei Paesaggi rurali d’interesse storico. La perizia dei viticoltori locali, soprattutto di Atzara, nel trovare la sistemazione ideale per le viti (scelta del suolo, orientamento dei filari, potatura, etc.) era talmente rinomata da far sì che gli stessi venissero contattati da più parti, in tutta l’isola, per l’impianto dei vigneti. È notizia recente la costituzione del Consorzio di tutela dei vini del Mandrolisai, che coinvolgerà una trentina di produttori: uno strumento senza dubbio imprescindibile per valorizzare in maniera ancora più compiuta le potenzialità del territorio. Volendo trovare un filo conduttore, potremmo dire che minimalismo e basso profilo sono forse la cifra distintiva che i vignaioli del Mandrolisai portano in dote come patrimonio genetico, come lascito culturale e continua rielaborazione in chiave attuale dell’eredità e dello spirito del Genius Loci. Una peculiare interpretazione autentica della . REWolution Minimalismo confermato dalle naturali basse rese per ettaro e dai numeri produttivi (1250 hl da circa 50 ettari, con riferimento alla DOC), ma decisamente e felicemente smentito dal livello qualitativo medio dei vini realizzati nel territorio. Ma cos’hanno di speciale i vini del Mandrolisai? Più avanti entreremo nel merito delle singole degustazioni, ma preliminarmente si può tratteggiare un quadro sintetico. La potenza tannica e la carica cromatica del muristellu, l’opulenza zuccherina del cannonau, l’elegante connotazione femminea del monica: già solo l’elencazione delle principali caratteristiche dei vitigni utilizzati dà conto della straordinaria alchimia creata dalla compresenza di questi tre elementi. Poi, la media altitudine (fra 400 e 700 m s.l.m.) che apporta acidità, fissa meglio il corredo cromatico e, grazie alle notevoli escursioni termiche, contribuisce ad arricchire il patrimonio aromatico. Infine, la mineralità, garantita dai suoli sabbiosi a disfacimento granitico (con un po’ di scisto nel versante più meridionale), che regala le preziose sfumature saline. Ed è per questo che, bevendo un Mandrolisai, ritroviamo nel calice la memoria storica di un territorio incarnata da espressioni enologiche che sposano al meglio la forza e l’eleganza, mostrando l’imponente struttura impreziosita dalla cura dei dettagli e l’esuberanza alcolica mai disgiunta dalla piacevolezza di beva. Tre tipologie (Rosato, Rosso e Rosso Superiore) per vini identitari e di carattere, in grado di accompagnare le diverse articolazioni dei menu in tutte le stagioni. Visto che il Mandrolisai, tra le altre cose, è una delle più celebrate blue zone, in quanto terra di centenari (come del resto alcune vigne), non ci resta che affrontare le degustazioni sollevando idealmente il calice e augurando . “A kent’annos!” Bevendo un Mandrolisai, ritroviamo nel calice la memoria storica di un territorio incarnata da espressioni che sposano al meglio la forza e l’eleganza, l’imponente struttura impreziosita dalla cura dei dettagli e l’esuberanza alcolica mai disgiunta dalla piacevolezza di beva. Mandrolisai Rosato Rosèu 2020 - Cantina Demuru - Meana Sardo (NU) Marco Demuru ha ricoperto per diversi anni la carica di sindaco di Meana, affiancando all’attività di amministratore la cura del vigneto di famiglia. Rosèu 2020 esibisce un luminoso colore ramato e profumi di viola, albicocca e arancia rossa. L’assaggio è a dir poco sorprendente: gli esuberanti 17 (!) gradi alcol trovano validissimo contrappunto nelle componenti fresco-sapide, per un sorso materico e gustoso che chiude sapido e agrumato. Mandrolisai Mari 2021 - Bentu Luna - Neoneli (OR) L’azienda isolana della famiglia Moratti ha la sede principale a Neoneli, nel vicino Barigadu, però possiede a Meana Sardo un vigneto e una struttura per la vinificazione. Mari, per cui si utilizza la fermentazione con pied de cuve, presenta note di rosa e susina con intriganti richiami di lentisco e noce moscata. Al gusto torna la fragrante componente fruttata, con una decisa freschezza e tannini giovani e vibranti. Mandrolisai 2020 - Vitivinicola Etzo - Atzara (NU) Valente agronomo e Sommelier AIS, da qualche anno Sebastiano Etzo ha preso in mano direttamente i vigneti di famiglia. La 2020 è la seconda annata prodotta, con parziale vinificazione a grappolo intero e utilizzo di legni usati per metà della massa. Profumi di amarena e arancia rossa con piacevoli note erbacee e speziate. Assaggio equilibrato e dinamico, con tannini raffinati e finale leggermente amaricante. Mandrolisai Domo 2020 - Famiglia Demelas - Atzara (NU) L’attività familiare nella vitivinicoltura risale agli anni Ottanta del Novecento, poi ha trovato nuovo impulso nella seconda decade del 2000 con i giovani fratelli Damiano, Lorenzo e Roberta. Il primo millesimo imbottigliato è stato il 2019. Ottenuto dagli impianti più giovani e vinificato in acciaio, Domo mostra delicati profumi di fragoline e peonie, proponendo un assaggio fresco e invitante che sfuma in una lunga persistenza agrumata e balsamica. Mandrolisai Superiore 2020 - Cantina Soberana - Samugheo (OR) Nata nel 2019, la giovane creatura di Andrea Loi e Raimondo Frongia ha messo insieme i vigneti di diversi componenti delle rispettive famiglie. Vinificato con fermentazione spontanea e con l’utilizzo di barrique usate, si tratta di un Superiore di buona personalità. Amarena, cacao e ginepro marcano il quadro olfattivo, insieme a una sottile nota minerale. Bocca saporita e agile, con buona freschezza, tannini solidi e finale sapido. Mandrolisai Superiore Baioe 2020 - Agricola Giacu - Sorgono (NU) Piccola azienda familiare attiva dal 2016 e guidata da Sergio e Massimiliano Mura, cui si è poi aggiunta la giovane enologa Marta, figlia di Sergio. Ottenuto dalle vigne più vecchie allevate ad alberello, Baioe matura per due anni tra acciaio e botti di varie dimensioni. L’elegante impatto floreale di rosa e viola regala sorprendenti suggestioni langarole, poi viene fuori la macchia mediterranea e un sottile sottofondo agrumato. Assaggio materico, ma leggiadro e invitante con una lunga chiusura salina. Mandrolisai Uras 2020 - Garagisti di Sorgono - Sorgono (NU) I tre garagisti, che firmano le etichette con nome e faccia, dopo le prime esperienze di vinificazione in Toscana utilizzano ora stabilmente la piccola cantina nell’abitato di Sorgono. Ottenuto da vigne molto vecchie, Uras propone un ricco bouquet su toni scuri, con mirtillo e mora di rovo in primo piano, seguiti da note pepate e sentori mentolati. Assaggio voluminoso ma dinamico per un piacevolissimo vino ancora giovane che promette benissimo per il futuro. Mandrolisai Superiore Antiogu 2020 - Fradiles - Atzara (NU) I tre Fradiles (cugini, nella lingua locale) Paolo, Antonio e Luigi rappresentano una delle aziende portabandiera della denominazione, premiata col Tastevin nella Guida Vitae 2022. Le uve dell’Antiogu provengono da vecchie vigne ad alberello, il vino matura due anni tra acciaio e tonneau. Profumi eleganti di mora e cacao, con sentori balsamici e raffinate note speziate. Sorso pieno, dinamico e goloso, con una lunga e coerente chiusura. Mandrolisai Superiore Gold 2019 - Cantina del Mandrolisai - Sorgono (NU) Nata nel 1950, la Cantina riunisce produttori di diversi comuni ed è stata tra i più attivi promotori per il riconoscimento della DOC. Questo vino, che matura in barrique per 24 mesi, rappresenta l’apice qualitativo della vasta gamma aziendale. Confettura di amarena, tabacco biondo e spezie dolci marcano il profilo olfattivo. Sorso vigoroso e avvolgente, con raffinata trama tannica e finale balsamico. Mandrolisai Superiore Balente 2018 - Carboni - Ortueri (NU) Attiva dagli anni Novanta, l’azienda Carboni mantiene una forte connotazione familiare, soprattutto ora che Elisa e Gian Nicola hanno affiancato il padre Giuseppe. Da un millesimo non semplice, il Balente (che matura per tre anni fra acciaio e barrique) si presenta in una versione di alto livello. Palette aromatica austera e coinvolgente con mora, bacca di mirto e pungenti note pepate. Assaggio voluminoso ed equilibrato che regala un piacevole finale balsamico e agrumato. Mandrolisai Superiore Lollóre 2017 - Bingiateris - Ortueri (NU) Da una decina d’anni i sette Bingiateris (vignaioli, nella lingua locale) portano avanti in forma collettiva i vigneti ereditati dalle rispettive famiglie. Lollóre matura 18 mesi in botti di rovere e affina a lungo in bottiglia. Sentori balsamici e di frutti di bosco definiscono il profilo aromatico, con note agrumate e raffinate tostature. Al gusto è potente ed elegante, con tannini setosi e una bella chiusura mentolata.