Vitae 2024.
Il vino ci racconta.

Emanuele Lavizzari

“Una vigna che sale sul dorso di un colle fino a incedersi nel cielo, è una vista familiare, eppure le cortine dei filari semplici e profonde appaiono una porta magica. Sotto le viti la terra rossa è dissodata, le foglie nascondono tesori, e di là dalle foglie sta il cielo. Tutto ciò è familiare e remoto, infantile a dirla breve, ma scuote ogni volta, quasi fosse un mondo”. Queste sono parole di Cesare Pavese tratte dalla sezione intitolata “La vigna” all’interno della raccolta di racconti Feria d’agosto. Quante volte ci siamo fermati, come l’autore appena citato, a contemplare con stupore un vigneto che si perdeva all’orizzonte? Emozioni e pensieri che si ritrovano nella decima edizione della Guida Vitae che, così come le altre attività e gli eventi istituzionali associativi dell’anno che volge al termine, ha individuato come tema portante il “paesaggio”.


Un compleanno significativo quello della pubblicazione nata con l’edizione 2015, che si rivolge ai Soci AIS e a tutti gli appassionati, invitandoli al viaggio, fisico e sentimentale, negli innumerevoli luoghi d’Italia dove un filare diventa sinonimo di bellezza, poesia, storia, lavoro e umanità. Sono numeri davvero rilevanti quelli della decima edizione: 12.000 vini recensiti (15.000 sull’App Vitae), 900 degustatori coinvolti, 2.354 cantine presenti (2.700 nell’App), su una selezione di 25.000 bottiglie. La guida è stata presentata lo scorso 15 novembre presso Listone Giordano, a Milano, un luogo dalla forte valenza simbolica: negli anni Trenta l’edificio ospitò il famoso ristorante “La Penna d’Oca”, progettato da Giò Ponti. Non era un semplice ristorante, ma rappresentava un vero e proprio circolo culturale, culla della cucina futurista, il cui Manifesto fu annunciato proprio lì il 15 novembre 1930. Esattamente 93 anni fa.