Le condizioni pedoclimatiche Agli inizi del Paleozoico, circa 600 milioni d’anni fa, il mare copriva l'intero territorio italiano, e il primo lembo di terra è emerso probabilmente in Sardegna , contemporaneamente alla comparsa delle prime piante. solo 400 milioni d’anni fa Le rocce sedimentarie che si sono formate soprattutto negli ultimi duecento milioni d’anni e che in Italia affiorano un po' ovunque, testimoniano che da un punto di vista geologico il nostro paese è relativamente giovane, così come la forte instabilità sismica conferma che non è stato ancora raggiunto un assetto definitivo. Alla fine dell'era quaternaria le linee di costa della penisola erano probabilmente simili a quelle di oggi, ma i fenomeni che più hanno determinato la conformazione e la composizione dell'attuale terreno agricolo si fanno risalire al Miocene, periodo che va da 25 a 7 milioni d’anni fa: il nostro paese è infatti il più vasto deposito miocenico del pianeta, con terreni particolarmente vocati alla coltivazione della vite e dell'olivo. L'Italia ha un'estensione di 301.401 Km e uno sviluppo costiero di più di 8.600 km, ma quello che più conta è che si allunga tra il 47°5’30” della Vetta d’Italia e il 35°29’24” di Cala Maluk - Pantelleria, di latitudine nord, nella fascia a maggiore vocazione viticola dell'emisfero boreale. 2 Vario e frammentario, il territorio italiano è delineato dalle Alpi e dagli Appennini, che formano la struttura portante della penisola e ne coprono il 35.2%, lasciando il 23.2% alla pianura e il 41.6% alle colline, sulle quali si concentra la maggiore produzione di uve di qualità. Se è vero che il vitigno, la conduzione della vigna, le tecnologie di produzione, la conservazione e il trasporto del vino sono fondamentali per la sua qualità, altrettanto decisivi sono il terreno, il clima e l'altitudine delle diverse zone. sono molto varie e diversificate, spesso ideali per la viticoltura. Non è infatti difficile trovare terreni ricchi di argilla, calcare, marne e tufi, che danno al vino colori e profumi intensi e buone doti di longevità, come nelle Langhe, in Alto Adige, in alcune colline toscane e zone campane. Al contrario, soprattutto lungo alcuni litorali, la ricchezza in sabbia - come nella zona del Bosco Eliceo, tra Ferrara e Ravenna - o la maggiore umidità, danno ai vini caratteri più delicati e una minore tenuta nel tempo. In Italia la composizione e la struttura del terreno La vite predilige un mite, senza piogge durante la fioritura e la maturazione, che favorirebbero lo sviluppo di pericolose muffe. clima L'andamento climatico stagionale è assolutamente decisivo per la qualità del vino, perché annate particolarmente favorevoli possono regalare prodotti indimenticabili, mentre in altre, più difficili, si ottengono vini di livello inferiore. La notevole estensione longitudinale e la diversa altimetria rendono il clima italiano molto vario, da subartico a subtropicale, da fresco a torrido, da umido ad asciutto, anche se prevalgono i caratteri tipici dell'area mediterranea. Trovandosi , nel vivo della zona temperata boreale, la nostra penisola gode del clima più favorevole di tutta l'Europa. Per questa ragione, non vi è una sola regione spoglia di vigneti, grazie anche alle Alpi che proteggono l'Italia dalle correnti fredde del nord, e agli Appennini che regolano il clima fino all'estrema punta meridionale. a cavallo del 42° parallelo nord La presenza delle influenza l'intensità dei raggi del sole, il calore e le precipitazioni, ma l'Italia beneficia soprattutto dell'effetto mitigatore del mare Mediterraneo, oltre che delle abbondanti risorse idriche delle zone pedemontane, dove si trovano numerosi laghi e fiumi. montagne regolano il clima secondo le stagioni e la latitudine. Anche i venti In Italia si risente soprattutto di quelli continentali provenienti da nord-est, marittimi-tropicali da sud-ovest e marittimi-polari, ai quali si somma l'azione di venti particolari come la bora, il föhn, il maestrale e lo scirocco. Quando si parla di altitudine, in collina e ancora di più in montagna si verificano notevoli , sia tra il giorno e la notte sia tra le varie stagioni; soprattutto le prime influenzano positivamente la qualità delle uve, l'arricchimento del loro bagaglio di aromi e di acidi fissi. escursioni termiche cadono in modo molto differente nelle varie regioni, la prima aumentando da ovest verso est, la seconda soprattutto oltre i 1500-2000 m, anche se sono sempre più frequenti nevicate in zone di collina e pianura nelle quali, fino a qualche anno fa, le nevicate erano fenomeni quasi sconosciuti. Pioggia e neve L'estesa pianura padano-veneta è spesso interessata dalle e da un clima umido, che si distingue per il carattere continentale e le escursioni termiche stagionali e giornaliere piuttosto accentuate. nebbie Questi sbalzi di temperatura sono più decisi nelle regioni adriatiche che in quelle liguri-tirreniche, poiché le prime sono aperte ai venti che spirano da settentrione, tramontana e greco, e soprattutto risentono meno dell'azione mitigatrice dell'Adriatico, meno profondo del Tirreno. Anche la presenza di influenza il clima. Nei periodi siccitosi addolciscono l'aria e la rendono meno afosa e più respirabile, abbassano la temperatura e innalzano il tasso di umidità, favorendo le migliori condizioni per la maturazione dell'uva ed esaltandone profumi e sapori. fiumi e laghi In Italia i fiumi sono piuttosto numerosi ma raramente di ampia portata, come il Po, l'Adige, l'Arno e il Tevere. Molto più spesso hanno bacini modesti e il loro regime è influenzato dall'alimentazione dei ghiacciai, come per gli immissari dei grandi laghi prealpini, Garda, Maggiore, Como e Iseo, oppure, più spesso, dalle precipitazioni stagionali, prevalentemente autunnali e primaverili. Anche nell'Italia centrale i laghi rappresentano un importante elemento idrografico, soprattutto il Trasimeno, il più esteso ma con una profondità massima di soli sei metri; gli altri laghi, molto più piccoli e con una tipica forma circolare, sono di origine vulcanica. Ancora più dell'idrografia del centro-nord, quella meridionale risente delle precipitazioni stagionali, perché i fiumi alternano una grande povertà di acqua nei periodi estivi a forti e improvvise piene invernali, con le caratteristiche e i loro greti ghiaiosi. fiumare I fiumi sono in genere a regime torrentizio, male incanalati, soggetti a piene tumultuose e trasportano grandi quantità di detriti, che specialmente in Basilicata sono strappati a versanti già intaccati dall'erosione a calanchi. Per porre rimedio alla povertà di risorse idriche nei periodi estivi, in queste zone si sono costruiti laghi artificiali e dighe, che tesaurizzano le acque e servono a regolare un regime idrico molto squilibrato. La vite predilige più assolate, così estese nel nostro paese. Sui pendii ben esposti le foglie assorbono perfettamente i raggi del sole e traggono beneficio dalla piacevole brezza, mentre le radici godono del perfetto drenaggio delle acque piovane. le colline Tutto questo impedisce la stagnazione di aria e di umidità ed evita sviluppi di muffe e marciumi, grazie anche a terreni in genere meno umidi che in pianura. La collina presenta inoltre temperature medie meno elevate, una maggiore escursione termica giornaliera e stagionale, con una temperatura media ideale compresa tra 12-16 °C.