Teo Musso: dalla ribellione famigliare ai giorni nostri. Storia del più famoso produttore italiano di birra artigianale

Teo Musso: dalla ribellione famigliare ai giorni nostri. Storia del più famoso produttore italiano di birra artigianale
Una birra non è solo una birra. Mentre attendiamo che, pandemia permettendo, torni quel "furor di vivere" di cui parla l’ultimo rapporto del Censis sull’Italia, ci rendiamo sempre più conto di quanto sia stata pesante la chiusura di bar e ristoranti nel 2020 e nel 2021, di come abbia intaccato il nostro stile di vita, preso a modello in tutto il mondo. Uno stile che contempla chiacchierate al bar, serate al ristorante, lunghi aperitivi, pranzi all’aperto. Il vino accompagna l’Italian way of life, talvolta accende dibattiti e rivalità regionali: nell’Italia degli autoctoni si troverà sempre un difensore del rosso o del bianco locale in contrapposizione a quello della DOC confinante.
La birra in Italia non può contare sul radicamento territoriale e neppure sul legame con la cultura cattolica che rende il vino protagonista dei riti e delle scritture sacre. Fino non molto tempo fa la birra in Italia era sinonimo di bevute dissetanti, gite all’Oktoberfest, pizze con gli amici e, per i più ricercati, bottigliette da qualche convento di frati.
Da anni la birra italiana è riuscita a spalancare una porta ed entrare a far parte dello stile di vita che non si forma solo con il consumo e lo svago anche di civiltà culturale, del piacere di fare parte di una comunità. E di una storia comune, come quelle che si nascondono dietro un’etichetta.