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VENETO
RESISTENTE

di Maria Grazia Melegari
Siamo la prima regione in Italia per coltivazione di PIWI. Un ampio resoconto sullo stato dell’arte

Il solaris è uno dei vitigni PIWI più diffusi in Veneto.

La prospettiva dei vitigni resistenti, detti PIWI, (dal tedesco, Pilzwiderstandsfähig, “resistenti ai funghi”) e ottenuti da incroci tra varietà di Vitis vinifera europea e varietà americane o asiatiche portatrici di resistenza alle principali patologie fungine come peronospora e oidio, è una realtà che si va consolidando. Sono circa 370 le varietà nel mondo in 25 paesi e 36 quelle iscritte in Italia (Registro Nazionale delle Varietà di Vite) con circa 640 ettari dedicati. Il Veneto guida la classifica italiana con 336 ettari, seguito dal Friuli-Venezia Giulia con 230, il Trentino con 67, l’Alto Adige con 50, l’Emilia-Romagna con 30 e la Lombardia con 5.


“Indubbiamente la scelta delle varietà resistenti ha un impatto molto forte sulla sostenibilità ed è una vera e propria scommessa per il rispetto di tutto l’ambiente, viticolo, agricolo e umano - racconta l’agronomo consulente Filippo Scortegagna - pensiamo anche solo alla fascia di rispetto in prossimità di parchi, scuole o abitazioni”. È una scommessa etico-ambientale che permette la notevole riduzione dei trattamenti fitosanitari, la possibilità d’impianti in zone impervie o sensibili e una riduzione dei costi di gestione: una scelta che porta indubbi vantaggi, ma anche qualche criticità. “Più che di varietà resistenti - continua Scortegagna - preferisco parlare di varietà tolleranti alla peronospora e all’oidio, poiché non lo sono per altri patogeni e per questo occorre mantenere sempre alta l’attenzione”. Tra le criticità c’è anche un problema legislativo: le varietà resistenti/tolleranti sono considerate ibridi di vitigni come il clinton, l’isabella e il bacò, proibiti per la vinificazione, e quindi non possono entrare, anche in minima percentuale, nella produzione di vini a Denominazione. La legislazione dovrebbe tenere conto del fatto che sono varietà ottenute da ripetuti incroci intraspecifici che mantengono la prevalenza genetica del genere Vitis vinifera.


La famiglia Piccinin de Le Carline.