il decanter

LA PAROLA
AL PRESIDENTE

di Marco Aldegheri
presidente@aisveneto.it
Si respira aria di cambiamento, lo cogliamo ormai ovunque nonostante il permanente stato di incertezza. È forse uno dei pochi effetti positivi della pandemia, un bicchiere mezzo pieno ancora da riempire, che ci aiuta però a vedere le cose con occhi diversi, pronti a cogliere nuove opportunità.

Si respira aria di cambiamento, lo cogliamo ormai ovunque nonostante il permanente stato di incertezza. È forse uno dei pochi effetti positivi della pandemia, un bicchiere mezzo pieno ancora da riempire, che ci aiuta però a vedere le cose con occhi diversi, pronti a cogliere nuove opportunità.

Il nostro tempo è scorso veloce in questi mesi complicati, restituendoci questo palpabile senso di attesa ma inducendoci oggi a una più sincera assunzione di responsabilità, sollecitata dai tanti segnali che la natura lancia impietosa ormai da ogni angolo del pianeta. Covid in fondo è solo uno di una lunga fila. Il vecchio tema della sostenibilità è così tornato al centro dell’attenzione, nell’agenda dei governi e tra le mura delle nostre case, tanto da meritare un posto di primo piano nel dibattito pubblico, nei media, persino in questo numero della nostra rivista.


C’è una coscienza comune che cresce sotto i nostri occhi e si rinnova nel segno del rispetto delle risorse disponibili, un cambio di passo che ha preso forma grazie a una rinata attenzione per sé stessi, forzata e forgiata da duri mesi di lockdown. Quei momenti di isolamento, che hanno trovato consolazione in salutari forme di egoismo, alla lunga ci hanno costretto a riordinare la scala dei valori del nostro esistere, volenti o nolenti. E tra quei valori occupa una posizione di primo piano la sostenibilità, almeno in questa parte più fortunata del mondo dove il benessere è consolidato.

È bello oggi riscoprire che l’impegno nella divulgazione di cultura enogastronomica della nostra Associazione possa essere inteso anche come un prezioso contributo alla sostenibilità.


Il senso di rispetto per ciò che ci circonda e di cui siamo ospiti non può prescindere dalla percezione consapevole della sua bellezza, del suo fragile equilibrio. Ma è una sensibilità che va coltivata e allenata, che inizia già a tavola nel cogliere le sfumature in un piatto o in un calice, nel conoscere la creatività, la fatica e le difficoltà della sua preparazione, del tempo e del lavoro che lo hanno modellato. In tutto questo non c’è forse il significato più profondo dell’espressione di un territorio? Tanti buoni motivi attorno ai quali anche AIS dovrebbe ritrovare consapevolezza e sentirsi una volta di più portatrice sana di valore, ben prima della pubertà di Greta o di un vino senza anidride solforosa.


Le api e gli insetti impollinatori sono una risorsa indispensabile per la biodiversità e uno sviluppo sostenibile foto di Giò Martorana