il personaggio

UN UNIVERSO
STRAORDINARIO

di Luciano Ferraro
La sostenibilità secondo Firriato. Dalla Sicilia al mondo consumando il meno possibile

“Facciamo tutti parte dello stessa terra, per questo ognuno di noi deve fare qualcosa per tutelare l’ambiente, noi lo stiamo facendo e continueremo a farlo per il futuro”. A dirlo è Federico Lombardo di Monte Iato, 41 anni, il direttore di Firriato, il colosso siciliano da 5 milioni di bottiglie l’anno, con 420 ettari di vigneto e 40 di uliveto. È la cantina dell’anno per la sostenibilità del 2021, eletta dal Gambero Rosso.


Federico Lombardo di Monte Iato con la moglie Irene di Gaetano

UN NUOVO SPIRITO ECOLOGICO

In un articolo del luglio scorso a vent’anni dai fatti del G8 di Genova, il filosofo veneziano Massimo Cacciari ha spiegato perché i no global sono stati sconfitti: il loro naturalismo è diventato patrimonio delle imprese.

“La sostenibilità - sostiene Cacciari - è diventata fattore fondamentale e intrinseco del salto tecnologico. Potrà sopravvivere soltanto chi organizza i propri fattori di produzione in modo da certificarne la compatibilità con l’ambiente.

E non si tratta affatto di tattica, di convenienze spicciole, di mercato dell’immagine”.


Firriato è la rappresentazione di questo nuovo spirito ecologico lontano dalla politica, nell’era di Greta. Nel mondo del vino, come negli altri settori, la sostenibilità è diventata il modo per compiere un passo avanti decisivo per lo stesso futuro delle aziende. Per rinnovarsi e crescere. E non solo perché l’unico modo per garantirsi un avvenire agricolo è proteggere la fertilità della terra senza sprecare risorse.

Federico Lombardo di Monte Iato da otto anni governa il mondo convertito al biologico dalla famiglia Di Gaetano. Un mondo formato da 7 tenute: Baglio Sorìa, Borgo Guarini, Dàgala Borromeo, Pianoro Cuddìa, Giudeo, Calmoni di Favignana e Cavanera Etnea, con una vasta raccolta di vitigni, nero d’Avola, cataratto, grillo, frappato, inzolia, perricone, nerello cappuccio, nerello mascalese, zibibbo e alcuni internazionali.


L’ospitalità secondo Firriato nella tenuta Cavanera Etnea