IL MARCATORE SOMATICO E LA MEMORIZZAZIONE DELLE ESPERIENZE GUSTATIVE E OLFATTIVE
Secondo uno dei più noti neuroscienziati esperti nello studio delle emozioni, Joseph LeDoux, chi si occupa di comunicazione e di storytelling deve essere consapevole che la prima reazione a qualsiasi stimolazione si registra in quella parte del cervello espressamente dedicata alle emozioni, ovvero il sistema limbico, attraverso quella che l’autore chiama via bassa talamica e solo successivamente viene attivata una seconda via detta via alta corticale che attiva la parte più razionale della corteccia cerebrale. La spiegazione dell’esistenza delle due vie secondo LeDoux è da attribuire al valore adattivo che questo sistema comporta e al suo valore in termini evolutivi: risposte rapide salvano l’organismo in situazioni di pericolo, e quindi aumentano le probabilità di sopravvivenza. Sentire un odore acre in un cibo allerta l’individuo della possibilità che il prodotto sia avariato.
Secondo questa teoria l’emozione è la prima e la più veloce reazione alle stimolazioni, in grado di condizionare in parte anche la razionalizzazione e il modo di percepire consapevolmente le stimolazioni. A tal proposito è nota la connessione tra l’olfatto e il ricordo più o meno piacevole di un’esperienza gustativa. Il sistema olfattivo è infatti strettamente legato ai processi emozionali e mnemonici, anche inconsapevoli. Le molecole odorose provenienti dal sistema ortonasale (naso) e retronasale (bocca) vengono tradotte in vere e proprie immagini dell’odore e processate in una prima area, il bulbo olfattivo. Questo ha la funzione di far passare solo gli odori più intensi e forti. Subito dopo viene attivata la corteccia olfattiva che, benché si chiami corteccia, non ha il compito di consapevole, si tratta di un’area del cervello deputata al riconoscimento dei profumi già sentiti e memorizzati. In quest’area ritroviamo le nostre tracce mnestiche odorose. È qui che riconosciamo i profumi dell’infanzia o delle esperienze passate, siano esse gradevoli o sgradevoli. Si tratta di un’area molto prossima al sistema limbico, dove l’informazione viene valutata sulla base delle emozioni che lo stimolo olfattivo è in grado di richiamare. Infine, l’informazione giunge alla corteccia orbito-frontale, ovvero quell’area del lobo prefrontale deputata all’elaborazione consapevole delle stimolazioni olfattive. Quando una persona percepisce un profumo, questo stimola le cellule olfattive nel naso, che a loro volta inviano un segnale al cervello attraverso il nervo olfattivo. Questo segnale viene poi elaborato prima nel sistema limbico dove risiede anche l’ippocampo che è in grado di associare l’odore a un particolare ricordo, persona, luogo o evento. Inoltre, l’ippocampo è anche responsabile per la codifica e l’immagazzinamento dei ricordi a lungo termine. Ciò significa che, una volta che un profumo è stato associato a un ricordo, quest’associazione viene conservata nella memoria a lungo termine, e può essere richiamata in qualsiasi momento in futuro da un’esposizione successiva allo stesso odore, provocando la medesima emozione.