Il tasting che svela i segreti dei Colli di Francesco Antonini, foto di Fabrice Gallina È come un vigile fin troppo scrupoloso che ti chiede carta d’identità, patente e libretto di circolazione. Ma visto che c’è, va in cerca di altri particolari: il codice fiscale, una scheda anagrafica dettagliata con età, statura, peso, segni particolari. Insomma, tutto quel che serve a iden tificarti. Solo che qui non parliamo di persone, ma di vini. Non di un poliziotto municipale decisamente invadente, ma dei tecnici dei Colli orientali del Friuli, che hanno ana lizzato in lungo e in largo i terreni per arrivare a una map pa del territorio vitato la più completa possibile. Il lavoro è durato più di dieci anni, ma ne valeva decisamente la pena. Oggi quella grande mappa digitale fa bella mostra di sé nel la sede del Consorzio doc Friuli Colli Orientali (in sigla Fco) ed è diventata l’indispensabile piattaforma per far partire il progetto della Tasting Academy, avviato nel marzo del 2021 e già apprezzato – in base ai dati del dicembre 2021 – da circa settecento persone, che si sono prenotate per una degusta zione decisamente fuori dal comune. Non ci sono infatti – come spiega Matteo Bellotto, responsabile del progetto e consulente del Consorzio – altri esempi del genere in Italia. Per provare l’esperienza Tasting basta raggiungere Corno di Rosazzo, il paese dei Colli orientali che si trova nel più importante crocevia del vino made in Fvg: da qui basta poco per sconfinare nel Collio, a Dolegna e Brazzano di Cormons, o nei vigneti delle Grave e della doc Isonzo. Il Consorzio Fco ha già più di cinquant’anni di storia alle spalle – è nato nel 1970, solo sei anni dopo il primogenito Collio – e nel 2014 ha scelto di spostare qui la propria sede all’interno della settecentesca villa Nachini-Cabassi. Dove al primo piano i dispenser propongono a rotazione 32 di verse bottiglie tra quelle prodotte dai duecento viticoltori dei Colli orientali, nei duemila ettari di terreni della doc. Il degustatore può cominciare, tanto per fare un esem pio, con una Ribolla gialla e Bellotto è in grado di fargli vedere sul grande schermo digitale il luogo di nascita di quel vino, aprendo una finestra grafica che riporta tutte le informazioni sullo specifico terreno: le caratteristiche ge ologiche, l’altitudine, l’età delle vigne, le modalità di con duzione (tradizionale, biologico, biodinamico), il clima di quella particolare vendemmia, la fitopatologia delle ultime 15 annate. Dati che servono a Matteo – che ha una vasta cul tura enologica ed è capace di trasferire le sue conoscenze all’interlocutore con l’efficacia della semplicità – per trac ciare un identikit del vino che il consumatore-appassionato sta assaggiando. Il responsabile del progetto Tasting Academy sa bene che ogni bottiglia racconta molto più di quel che c’è scritto sull’etichetta e in particolare che il semplice nome del viti gno – che troppo spesso fa da guida alle nostre scelte quando in un locale ci viene chiesto se desideriamo uno Chardon nay, un Tocai Friulano o un Merlot – dice poco rispetto alle caratteristiche e alle qualità di un vino. “Il vino – osserva Bellotto – è il prodotto di un territorio, diverso da zona a zona e di anno in anno e dovremmo valorizzare molto di più questo tipo di caratteristiche rispetto alla banale indi cazione del vitigno in etichetta”. È proprio questa la grande novità “filosofica” della Ta sting Academy, al di là dell’eccellenza tecnica del lavoro di preparazione, che consente oggi di fornire dati aggiornati su ogni appezzamento di terreno dei Colli orientali. Ci si muove nella direzione del terroir, del far conoscere e del dare valore alle specificità di terreno e clima, come in molte altre aree italiane di grandi tradizioni (dalle terre del Baro lo a quelle del Brunello di Montalcino) e nella gran parte delle regioni vinicole di Francia, quasi ossessionate dal de siderio di ricercare, catalogare e mettere in etichetta ogni diversa zona. Un percorso che peraltro il consorzio dei Colli orientali ha già intrapreso in passato con successo, dando vita a zone Docg specifiche per Ramandolo e Rosazzo. Tutto il consorzio ha voluto e oggi sostiene la Tasting Academy, dal presidente Paolo Valle al direttore Mariano Paladin, fino ad Adriano Gigante, l’apprezzato viticoltore di Noax di Corno di Rosazzo che è stato a lungo alla guida dei colleghi dei Colli orientali e oggi è presidente del Consorzio delle doc del Friuli Venezia Giulia. Così, dicono i dirigenti del Consorzio, si restituisce valore alla nostra terra. E l’effetto moltiplicatore è garantito dall’eccellenza di chi viene a immergersi nell’esperienza Tasting, se è vero che più del settanta per cento dei visitatori registrati fino a dicembre 2021 - a nove mesi dal varo dell’iniziativa, avvenuto peraltro in piena emergenza Covid - provenivano da altre regioni italiane o dall’estero e che la mappa digitale ha portato in Friuli anche la direttrice della prestigiosa Cité du vin di Bordeaux. Grazie alle moderne tecnologie di connessione da remoto - molte delle quali perfezionate durante il periodo della pandemia - è stato possibile far toccare con mano le caratteristiche dei Colli orientali anche a chi si collegava dall’estero, in video, per un istruttivo e piacevole cin cin a distanza. Matteo Bellotto Questa degustazione 2.0 si può prenotare con qualche semplice clic sul sito Internet del Consorzio ed è gratuita per gli operatori del settore (ristoratori, sommelier, gior nalisti specializzati), mentre per il semplice appassionato si stanno elaborando formule a pacchetto per le quali si rimanda al sito internet del Consorzio. La maggior parte dei fruitori sono ristoratori di grande qualità che grazie all’esperienza Tasting hanno preso contatti con le aziende del territorio e contribuiranno a farle conoscere al di fuo ri dei confini regionali. Ma naturalmente può prenotarsi anche l’appassionato locale o l’enoturista che si trovi in transito in Friuli. L’esperienza di approfondimento porta inevitabilmente a voler conoscere da vicino i produttori. E poiché in Consorzio non è possibile fare vendita diret ta delle bottiglie, non resta che spostarsi sul territorio per stringere ulteriori contatti. È altrettanto evidente che la Tasting Academy è un’idea esportabile ad altre zone Doc, fatta salva la necessità di ac quisire e organizzare i dati sui terreni, attingendo a esem pio agli archivi regionali dell’Ersa (Agenzia regionale per lo sviluppo rurale). E sarebbe certamente un grande biglietto da visita per il Friuli Venezia Giulia del vino poter mettere in degustazione – con questo sistema che porta in superficie le caratteristiche nascoste di ogni bottiglia – non solo i 32 campioni rappresentativi dei Colli orientali che gli esperti del Consorzio ruotano in media due volte al mese, ma an che molti altri prodotti doc della regione. È anche per questo che l’iniziativa realizzata dal Con sorzio Fco e coordinata da Matteo Bellotto – che guida per sonalmente le degustazioni, mettendo in gioco in caso di necessità di approfondimento anche i tecnici del Consor zio Francesco Degano e Davide Cisilino – ha già incontrato l’interesse della Regione: il presidente del Consiglio Fvg, Piero Mauro Zanin, nei mesi scorsi ha voluto visitare Villa Nachini-Cabassi per approfondire la genesi, gli obiettivi e il potenziale di sviluppo di questo progetto, seguito passo passo anche dal Comune di Corno di Rosazzo. CONSORZIO TUTELA VINI FRIULI COLLI ORIENTALI Piazza 27 maggio 11, Corno di Rosazzo (UD) Tel. 0432 730129 – www.colliorientali.com/tasting-academy