“…Il cioccolato è materia viva, ha il suo linguaggio interiore. Solo quando si sente oggetto di intima attenzione, e solo allora, esso cessa di ammaliar la gola e si mette a dialogare con i sensi”. Alexander von Humboldt – noto naturalista, esploratore, geografo e botanico tedesco, scomparso a metà Ottocento, al quale, insieme al fratello Wilhelm, è intitolata l’Università di Berlino – non poteva essere più chiaro nel descrivere la complessissima e profonda interazione tra il “cibo degli dei” (questo il significato del nome scientifico Theobroma cacao), i nostri sensi e la nostra stessa anima. Una materia il cui fascino e la cui duttilità ha cambiato la vita di Adelia Di Fant, la quale fin dai suoi primi passi nel mondo del lavoro, dopo il liceo classico, si è dedicata all’agroalimentare e ai distillati, ma che solo nel cioccolato ha trovato vera “vocazione” diventando anche una delle tappe lungo la Strada del vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia.
Per passione ha iniziato con una seducente “contaminazione”, proprio quella tra i distillati che conosceva così bene e il voluttuoso cioccolato. Da questo connubio è nata la prima linea di praline, battezzate le “Spiritose”: ripiene di grappa stravecchia, dal cuore cremoso, o croccanti, le quali custodiscono un sorso di rosolio o di grappa bianca friulana a 45 gradi. Il desiderio di sperimentare nuovi sapori – frutto di anni di corsi specialistici con i grandi maestri della pasticceria italiana – è l’animus che accompagna Adelia ogni giorno nel suo laboratorio artigianale sotto i portici del centro storico di San Daniele del Friuli (Udine), luogo che, tra variopinte tavolette di cioccolato, decorate anche con fiori e frutta, mendiants, tartufi, orangette, morbide creme spalmabili e altre gioie per il palato, ha visto incrementare il pubblico di appassionati di questo comfort food di pari passo con una gamma sempre più ampia di originali proposte. Un vero cult è rappresentato dalle sue – pluripremiate – “Gubanine di cioccolato” praline che racchiudono gli ingredienti principe del noto dolce friulano quali noci, uvetta, pinoli, zucchero e grappa.
Ma gli input che Adelia Di Fant ha raccolto, maturato e rimodulato nel tempo l’hanno portata a impegnarsi in sfide sempre più innovative, che le hanno consentito di raccontare con il linguaggio del cioccolato altre eccellenze friulane. Ha così visto la luce una linea al cioccolato “salato” – perfetto connubio con vini o distillati – che annovera una specialissima pralina extrafondente al ripieno di “Italiko” della latteria di Aviano, un formaggio stagionato oltre 24 mesi, affumicato in maniera naturale con legno di faggio, avvolto in foglie di tabacco Kentucky bagnate nel Marsala. Inusuale e tutta da degustare anche la versione speziata con il Pimenton della Vera, una paprica dolce affumicata spagnola, tipica della regione dell’Estremadura. Imperdibili, poi, e apprezzati anche nell’alta ristorazione i suoi Napolitains da abbinare a formaggio o birra, in grado di coniugare cioccolato extrafondente al 61% con sale di Pirano, dell’Himalaya, rosmarino, peperoncino, erba cipollina, erbe di Provenza e ancora il Pimenton spagnolo.
A essere onesti, che sia bianco, al latte o fondente, difficilmente riusciamo a negarci un pezzetto di cioccolato ed è una vera fortuna non essere nati prima del XVI secolo, prima che Hernán Cortés riportasse in Spagna dalla corte di Montezuma un carico di cacao donatogli dall’Imperatore azteco. Da allora il cioccolato si è evoluto con le società con le quali interagiva fino ad approdare, nel 1828, nel laboratorio del chimico olandese Coenraad Johannes van Houten, il quale inventò un metodo per lavorare i semi di cacao con sali alcalini al fine di ottenere un cacao in polvere più facile da mescolare con l’acqua, progettando anche la pressa per separare il burro di cacao dalle fave tostate. Alcuni anni dopo, nel 1847, Joseph Fry, scoprì che aggiungendo burro di cacao fuso al cacao in polvere si poteva ottenere una pasta di cioccolato modellabile: la prima tavoletta di cioccolato dell’era moderna. Adelia Di Fant propone oltre 40 tipi di tavolette per modulare abbinamenti possibili e “impossibili” tra gola e sensi.