Adoro perdermi tra le stradine del Carso triestino, immerso nella natura ancora selvaggia tra cespugli colorati di sommacco e muretti di pietra che tracciano confini senza tempo. Trieste e il mare sono a pochi passi, si percepisce l’odore della salsedine che si mescola magicamente con quelli della santoreggia e della salvia che costeggiano i sentieri dell’altipiano. Proprio qui sul Carso, dove il soffio della Bora fa sentire la sua forza ruvida e fredda, due giovani ragazzi hanno deciso di aprire il loro locale, più precisamente la loro “casa”, in sloveno Dom. Ci troviamo a Sgonico, vicino alla Grotta Gigante, la più grande singola caverna nel sottosuolo del Carso, una meraviglia della natura da visitare almeno una volta nella vita.
È il marzo del 2019 quando questi due giovani ragazzi carsolini, Alex Vitez e Alexander Sardoç, decidono di dare una svolta alla loro vita. Entrambi hanno fatto la gavetta da Vatta, storico e pluripremiato locale di Opicina, per poi girare il mondo, soprattutto in Australia e Nuova Zelanda. Quando rientrano, ecco arrivare la grande occasione. “Ci è stato proposto di rilevare il locale. Si trattava di una tavola calda che viveva dei turisti in visita alla Grotta – racconta Alex – e qui ci devi venire apposta, non è un luogo di passaggio, ma noi avevamo le idee chiare su quello che volevamo fare”. L’idea è quella di creare un locale giovane, moderno, con un’offerta trasversale, di territorio, ma con un respiro internazionale. Dopo un importante lavoro di restyling – aiutati anche da amici e parenti – apre i battenti il Dom Bistrò. Oltre agli interni, molta attenzione è stata riservata all’esterno dove un ampio giardino attrezzato con un parco giochi per bambini permette di ospitare grandi e piccini.
Anche l’offerta gastronomica strizza l’occhio a tutte le esigenze. Al Dom si può venire per la prima colazione (le paste sono fatte dallo staff), per mangiare una pizza, per un tagliere di formaggi e salumi del Carso, per la cucina gourmet o per addentare dei gustosi panini con pane fatto in
casa, per un aperitivo o addirittura per un dopocena, visto l’imponente bancone riservato ai cocktail. “Ovviamente – prosegue Alex – non è stato facile individuare le persone giuste per poter fare tutto questo e realizzare le nostre idee non è stata una cosa immediata. Serve uno staff molto preparato e motivato, ma per nostra fortuna, pur con qualche naturale avvicendamento, abbiamo una squadra giovane e preparata, tutti arrivano da diverse esperienze in locali stellati e prestigiosi”. Una delle cose che si notano subito nel locale è l’armonia e la professionalità con cui questi ragazzi si muovono, come un’orchestra all’unisono. Chi prepara i tavoli, chi si occupa della cantina e delle quasi 800 etichette (in primis Alex), chi controlla la lievitazione dell’impasto per la pizza e il pane, chi prepara le basi per i cocktail, chi si muove in cucina tra il vapore dei fornelli: tutto gira a meraviglia.
I risultati stanno dando ragione ai ragazzi, che nonostante il periodo storico non ideale hanno continuato per la loro strada e hanno ancora tanti progetti. “Questi due anni complicati ci hanno ovviamente creato delle difficoltà – racconta Alexander – ma ci hanno anche permesso di mettere a punto le nostre idee e capire meglio dove intervenire e dove poter migliorare. “Oltre a coltivare molte erbe spontanee nel nostro giardino, stiamo preparando dei terreni qui vicino dove coltiveremo tutti gli ortaggi che ci servono e una nuova figura dello staff si dedicherà solo a questo. Inoltre ci stiamo organizzando per allevare alcuni maiali per la produzione di salumi, la volontà è quella di attingere il più possibile da materie prime di nostra produzione”. Non mancano ovviamente le collaborazioni con artigiani e produttori del territorio, in Carso da questo punto di vista c’è solo l’imbarazzo della scelta. Mai nome di un locale fu più azzeccato: il Dom è davvero la casa di cui non ti stufi mai e non vedi l’ora di tornare.