Tereza da bambina aveva una doppia passione: bambole e trattori. Cresciuta sulla collina di Zegla a Cormons (GO), dove da due secoli la sua stirpe estrae il vino, anche da giovane donna non ha tradito le proprie inclinazioni: i trattori, ora che ha 25 anni, li guida e al posto delle bambole si diverte con un vigneto di pinot grigio di 0,6 ettari che chiama affettuosamente “il mio bambino”. Tereza è diventata una vignaiola del Collio. Dal 2017 – dopo il diploma con lode da enotecnica all’Itas Paolino d’Aquileia di Cividale del Friuli – è impegnata nell’azienda di famiglia collaborando con il padre Renato, la madre Savina e il cugino Ivan. Ci sono in tutto 15 ettari a vigneto con le viti che – dagli scorsi anni Ottanta – hanno definitivamente sostituito gli alberi da frutto testimoni del grande “orto” che Vienna aveva cresciuto su queste colline: la “Nizza austriaca”, l’angolo più tiepido dell’Impero.
“Gli insegnanti alla scuola slovena di Gorizia – racconta – avevano intravisto in me un’attitudine artistica e mi indirizzarono al liceo classico. Io però scelsi enologia e viticoltura perché avevo già una discreta esperienza di vigneto e cantina e questo mi rassicurava. Eppoi c’è molta arte anche nell’artigianato del vino: il lavoro che mi piace fare”. A iniziare dal Pinot grigio, il suo primo vino. Ora in maturazione – dopo la raccolta tardiva, una fermentazione spontanea con oltre tre settimane di macerazione e la torchiatura manuale – c’è la vendemmia 2021. Dovrà riposare in legno almeno un altro anno, periodo che servirà anche a dargli un nome: “Non so ancora come chiamarlo, ma dovrà parlare di Zegla perché il terreno condiziona la vite da quando è una barbatella e poi determina il gusto del vino”.