Nella Casamatta gioca l’ex portiere ora birraio

di Mara Micolino, foto di Antonio Candussio

Il campetto fuori casa, dove Andrea Menegon si lanciava nelle grandi parate da bambino, è diventato il parcheggio del suo birrificio “Casamatta” e lui, un mastro birraio.Ne è trascorso di tempo da quando giocava a fare il portiere e da almeno tre anni – 25 aprile 2019 – Andrea ha appeso per sempre i guanti al chiodo. Esordì con la serie D del Salò. Un'adolescenza rubata dal calcio, la sua, e dai sacrifici per uno sport diventato professione. In seguito ha giocato in serie B a Padova e dopo varie esperienze è arrivato alla C2 del Venezia. Dopo un infortunio alla spalla e alcuni anni in Eccellenza, la decisione di lasciare per sempre quel mondo. “Nessun rammarico”, confessa.
Oggi Andrea è felicemente stabile in Friuli Venezia Giulia dove vive tra Udine ed Esemon di Sotto, per dedicarsi alla sua Casamatta. Il nome è un omaggio ai bei tempi passati al Ferrara, quando con gli amici frequentava un locale di Bologna che si chiamava allo stesso modo. Gli sembrava giusto portarsi nel futuro qualcosa di significativo dal passato e così è nato il logo del birrificio: le mani incrociate in segno di vittoria sono il numero 22, lo stesso stampato sulla maglia di Andrea da portiere. Il triangolo rosso è lo stemma del Comune di Udine, ma anche la cima di una montagna. La corona e la scritta in latino oppidum inter montes tutum, “fortezza sicura tra i monti”, sono il simbolo di Enemonzo, la sua terra.
Andrea si è avvicinato alla birra ancor prima di lasciare il calcio quasi per caso: al birrificio Bire di Udine all'inizio ci passava solo per un caffè, poi ha iniziato a servirlo assieme alla birra e infine ha aiutato a produrla. Ha imparato dal mentore Lorenzo Pilotto a cui deve tutto: “Mi ha insegnato i trucchi da mastro birraio senza pretendere nulla in cambio. Forse aveva capito quanto la passione per quel mondo avesse inghiottito anche me.”