Anche gli olivi hanno un’anima. Ammesso che sia opportuno ricorrere a questa parola, forse fin troppo umana, visto che si riferisce a qualcosa di molto complesso, che comprende e racchiude in un unico lemma sia il pensiero logico sia la sfera dei sentimenti. Già la parola stessa, anima, è di per sé sfuggente, seppure l’etimologia da cui trae origine renda comunque molto bene l’idea, chiarendone anche il significato più immediato, secondo cui l’anima è “soffio” e “vento”, la manifestazione della natura in tutta la sua evidenza. Già immagino il fruscio delle foglie di olivo provocato dalla brezza che ne attraversa i rami. E chissà se, in quest’ordine di idee, Ulisse, nel suo lungo, decennale peregrinare, anziché cedere alle lusinghe delle sirene, guadagnò la salvezza proprio a partire dall’ascolto interiore e immaginifico del suono degli olivi. Sarà stato, quel suono che la sua anima ha intercettato, una sorta di richiamo alla realtà che gli ha permesso di ritrovare l’agognata via del ritorno a Itaca. Certo è che l’eroe omerico realizzò il proprio talamo nuziale proprio modellandolo sopra un enorme ceppo di un olivo secolare. Fu esattamente per questo particolare segreto, svelato al suo ritorno, che l’incredula Penelope lo riconobbe, accogliendolo tra le sue braccia. Fin qui però il mito, la poesia, ma per tutti i Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, l’olivo rimane in ogni caso l’elemento cardine, così come lo è stato per le tre grandi religioni del Libro: ebraismo, cristianesimo e islam.
Può forse sorprendere e stupire, riconoscere e assegnare oggi un’anima agli olivi, ma la sensibilità e l’intelligenza delle piante resta un dato di fatto accertato, scientificamente documentato, nonostante gli studi siano solo recenti. La neurobiologia vegetale ci conferma che un olivo, così come qualsiasi altra pianta erbacea o arborea, può effettivamente “sentire”, percepire, interagire e comunicare proprio come noi umani. La loro sensibilità, si scopre, sembrerebbe addirittura di gran lunga superiore rispetto a quella espressa dagli organismi animali. Lo si sta scoprendo solo ora, in ragione dell’ausilio della tecnologia.