La regione dell’Emilia Romagna è rinomata anche per la sua ricca tradizione vinicola e nel cuore del Parco Regionale del Delta del Po è nascosto un segreto ben custodito: i Vini delle Sabbie del Bosco Eliceo.
Questi vini sono un’autentica espressione della terra, del mare e del clima unici di questa zona. Dal 1991 sono tutelati dal Consorzio Tutela Vini DOC Bosco Eliceo, che organizza 12 produttori nelle province di Ferrara e Ravenna, per una superficie vitata di 135 ha. Le condizioni di umidità dell’ambiente, le fitte nebbie, l’aria salmastra e il terreno sabbioso, dovuto alla vicinanza del mare Adriatico, contribuiscono a plasmare un ambiente viticolo unico, che dà vita a quattro vini DOC che portano il nome del Bosco Eliceo: Fortana, Merlot, Sauvignon e Bianco.
Questo territorio vitivinicolo costituisce un mondo particolare nutrito di storia ma anche di leggenda, legata in particolare al Ducato degli Estensi. Evidenze archeologiche e storiche fanno risalire agli Etruschi, insediati nella vicina Spina e in una vasta area circostante, le prime attività di coltivazione della vite. Quindi, riproponendo quanto già ecacemente svolto anche in altre regioni non solo peninsulari, a incrementare le varie produzioni vinicole furono i Romani. Intorno all’anno Mille, sui diversi aspetti della cultura, della religiosità e della produzione agricola in un territorio così particolare, assunse una progressiva importanza l’influenza nel corso di quattro secoli della Abbazia benedettina di Pomposa, situata nel Comune di Codigoro. Si tratta di un suggestivo viaggio attraverso i secoli in cui, dopo Etruschi, Romani e monaci benedettini, seguirono i Duchi Estensi di Ferrara, quindi i Legati Pontifici, fino a giungere ai nostri giorni. Invece la leggenda narra che Renata di Francia, consorte di Ercole II Duca d’Este, con lungimirante intuizione, portò in dote in Italia dalla Côte d’Or della Borgogna, barbatelle di un vitigno, “L’uva d’oro”, che nelle sabbie del Bosco Eliceo trovò il proprio habitat naturale.