Porta in tavola la fortuna.

Morello Pecchioli

Il porcello è un animale ottimista. Ha una visione rosea del futuro. Lui mica pensa che in fondo alla sua strada c’è un baldacchino vuoto in attesa di riempirsi con salami, cotechini, pancette, culatelli, prosciutti e con gli altri prodotti maialeschi in cui il roseo sarà trasformato. No, lui pensa positivo e grufola sempre in avanti, mai indietro. Il maiale non ha la retromarcia. Questo è quanto dice il linguaggio dei simboli: il maiale rappresenta il progredire, il guadagnare terreno. Guadagnare è la parola d’ordine. È per questo metaforico motivo che maghi, indovini e specialisti in riti scaramantici predicono prosperità a chi mangia zamponi o cotechini nel cenone di San Silvestro. I vaticinatori che traggono auspici studiando la deambulazione degli animali, suggeriscono anche di evitare, nel menu di capodanno, i gamberi: camminando all’indietro sono il simbolo dell’arretramento, del rivolgersi al passato. Insomma, il porco è progressista, il gambero regressista. Meglio evitare, affermano ancora gli aruspici, i volatili: la fortuna è bendata, ma se mette le ali potrebbe volare via.

Torniamo al pingue maiale e ad altri suoi significati allegorici. Nel vocabolario dei simboli rappresenta anche la fecondità grazie alla moglie scrofa che mette al mondo una quindicina di suinetti e anche di più. Altro recondito significato è legato al verro che presso i Greci antichi e i Giapponesi era simbolo di forza e coraggio. Ecco perché il maiale o un suo grasso e gustoso prodotto o una sua rappresentazione è di buon augurio fin dai tempi più antichi. Fino a qualche decina di anni fa per Natale si spedivano cartoline di auguri sulle quali il maiale era protagonista con altri simbolici portafortuna: quadrifogli, spazzacamini, funghi, agrifoglio, ferri di cavallo. Un amuleto raffigurante un maiale era usato da egizi, greci e celti come portafortuna. Ancora oggi in Austria e Germania nella notte di San Silvestro c’è l’uso di scambiarsi maialini di marzapane come buon auspicio per l’anno nuovo.

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