Parallelo 32 Sud. Il Nuovo Mondo del vino.

Roberto Cipresso

È forse possibile trovare un filo conduttore, una linea guida che leghi posti a volte agli antipodi per longitudine, altitudine, distanza dal mare, volti, mani, visioni del mondo, strumenti a disposizione per esprimere sé stessi o a volte solo sopravvivere, se si trovano tutti alla medesima latitudine? È ciò che di buon grado cerchiamo di scoprire attraverso la nostra curiosa ricerca, che ci fa muovere instancabilmente su linee immaginarie per mari e per terre, regalando punti di vista insoliti e vivide emozioni.

Se nel frattempo vi siete un po’ distratti, stiamo ovviamente ancora parlando di viti, vigneti, vignaioli, mercanti, bicchieri di vino. Fino a questo momento, il nostro viaggiare per Paralleli ci ha mostrato posti remoti, ma solo in forma di cenni, note di contorno e contrappunto alle salde, imponenti, blasonate, ingombranti certezze di casa nostra, o a noi più vicine e familiari. Questa volta invece, l’avventura si fa ardita: sciogliamo gli ormeggi, gonfiamo le vele, scrutiamo l’orizzonte, ci lasciamo andare e, addirittura, cambiamo emisfero. Tutto ciò che possiamo fare è goderci in pieno la libertà di terre sconfinate, montagne altissime, acque fresche e pulite, uve “amichevoli” e generose; siamo rilassati, pronti per approcci al vino semplici, aperti, scevri da pregiudizi o condizionamenti. Siamo, insomma, finalmente giunti sul 32° Parallelo Sud. Qui, il “Nuovo Mondo del Vino”, che pure ci è capitato di incontrare in fuggevoli episodi nel corso di viaggi passati, trova il suo più genuino splendore, il suo trionfo, la sua espressione più libera e viva. Le chiavi di lettura che abbiamo, parlano di ampie valli – così diverse dai piccoli e sfaccettati appezzamenti del Vecchio Mondo, dove ogni versante e ciascun angolo trova nel vino la sua peculiare espressione – e di terre fertili e sconfinate, dove la vera cifra stilistica è la luce, di intensità e nitidezza uniche.

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