“E perché meno ammiri la parola, / guarda il calor del sole che si fa vino, / giunto a l’omor che de la vite cola”. Questi sono i versi 76-78 del Canto XXV del Purgatorio di Dante che il padre della lingua italiana fa pronunciare al poeta latino del I secolo d.C. Publio Papinio Stazio, il quale insieme a Virgilio e allo stesso Dante sale verso la VII Cornice nel percorso in direzione del Paradiso. La riflessione appartiene a un pensiero più complesso per spiegare la generazione dell’anima ed è significativo che sia impiegato proprio l’esempio del vino, prodotto dall’uva su cui interviene l’azione del sole, per rendere l’idea dell’influsso divino che infonde un nuovo spirito a un essere umano che si sta formando. Una metafora enologica per descrivere un ragionamento dai contenuti teologici e filosofici rende evidente la considerazione che Dante aveva del vino, quella di una bevanda nobile e frutto di un dono ultraterreno. Chissà cosa avrebbe detto proprio il più illustre fiorentino di tutti i tempi nella sua città di fronte alle eccellenze della
Guida Vitae 2025!
Non vogliamo scomodare il sommo poeta e nemmeno essere impertinenti, ma di certo il viaggio verso il paradiso, quello vinicolo intendiamo, ha condotto soci AIS e appassionati lo scorso 16 novembre a Firenze alla Stazione Leopolda. L’edizione 2025 del volume realizzato dall’Associazione Italiana Sommelier ha raggiunto quest’anno l’undicesima edizione e i dati confermano numeri davvero rilevanti: quasi 3.000 aziende nell’app, 2.350 sull’edizione cartacea, 452 Gemme, 2.326 Quattro Viti, 169 vini Cupido, 204 segnalati per il rapporto tra valore e prezzo, 159 Passepartout, complessivamente quasi 20.000 degustati e valutati. Dopo sei i mesi di lavoro con il coinvolgimento della redazione centrale, di 22 redazioni territoriali e oltre 1.000 collaboratori, questa edizione è tornata dopo cinque anni a offrire in degustazione al pubblico le eccellenze del volume in una serie straordinaria di banchi d’assaggio.
