Tutto il territorio è caratterizzato dall’alta presenza di fenomeni carsici, dovuti alla natura calcarea della roccia: aride pietraie, grotte, doline e inghiottitoi sono i tratti salienti di un paesaggio multiforme. A questi elementi, tipici del carsismo, si aggiungono spettacolari falesie, bianchi faraglioni e numerose grotte marine, più presenti nell’alta e frastagliata costa orientale tra Vieste e Mattinata. Celebri sono i due faraglioni di roccia calcarea, scolpiti dal vento in territorio di Mattinata nei pressi di “Baia delle zagare”, nome dovuto ai fiori degli alberi di limone presenti nelle vicinanze. Fotografatissimo è anche l’arco naturale di San Felice chiamato “l’architello”, a pochi chilometri da Vieste. Del magnifico manto forestale che un tempo ricopriva interamente il promontorio è giunto a noi solo una parte, anche se i boschi millenari del Gargano continuano a costituire tuttora uno dei caratteri salienti di questa “isola” della Puglia. Faggi, cerri, lecci, carpini, in grado di superare anche i 30 metri di altezza, compongono la Foresta Umbra, nome dovuto alla grande ombra creata nel sottobosco dalla fittezza della vegetazione. Oltre a questi “giganti verdi”, altra particolarità è la presenza di almeno 17 varietà diverse di orchidee selvatiche, visibili praticamente ovunque e divenute un richiamo per fotografi e appassionati ai quali è dedicato il sentiero delle Orchidee del Gargano. Il paesaggio costiero è dominato dalla profumata macchia mediterranea, con arbusti sempreverdi di mirto, lentisco, cisto, euforbia arborea, tamerici e olivastro; non mancano grandi macchie di pini d’Aleppo, a volte in bilico sulle rocce, piegati dalla forza del vento. A quest’area settentrionale della Puglia appartiene l’arcipelago delle isole Tremiti, a circa dieci miglia marine dalla costa nord del promontorio. Cinque isole che lo compongono: San Nicola, San Domino, Capraia, lo scoglio di Cretaccio e l’isola di Pianosa. Quest’ultima è stata dichiarata Riserva marina integrale, con divieto assoluto di balneazione, pesca e navigazione a meno di 500 metri dalle sue rive. Una terra apparentemente aspra come il Gargano non ha privato i suoi abitanti della costa o dell’entroterra dei prodotti necessari alla sussistenza: mandorli, olivi, alberi da frutto e colture orticole compongono un paesaggio agrario tipico e ancora ben conservato. Spiccano gli agrumeti del territorio di Vico, Rodi e Ischitella, protetti da muretti a secco e bordure frangivento, con le loro pregiate colture delle arance Bionda del Gargano e Duretta oltre che del Femminello, il limone più antico d’Italia, oggi rivalorizzate grazie alla costituzione di un’oasi agrumaria. C’è poi un altro mare che caratterizza il promontorio del Gargano, un mare diverso e verde, fatto di ulivi e del suo pregiatissimo olio, elemento considerato il simbolo della cucina pugliese nel mondo. Le foglie argentee e i tronchi nodosi connotano il paesaggio di circa 20.000 ettari del territorio collinare garganico. Non mancano aree caratterizzate da giganteschi esemplari millenari che, assieme ai frantoi di alcuni siti archeologici, sono i testimoni della lunghissima tradizione della coltura dell’olivo in queste terre.