Ingrediente del famosissimo Pisco Sour, l’acquavite peruviana viene prodotta ancora in modo artigianale da distillerie che si tramandano un’antica quanto rigorosa tradizione
FIORENZO DETTI
FIORENZO DETTI
Il Pisco è un’“aguardienteˮ dalla storia molto antica e rappresenta uno dei tesori culturali del Perù da oltre 400 anni. Si tratta di un distillato che
negli ultimi tempi sta riscuotendo sempre più successo e notorietà e che viene prodotto, con ottimi risultati, anche in Cile, sebbene il suo cuore
pulsante risieda nella terra che fu degli Inca.
Le uve dalle quali nasce il Pisco provengono dalle Isole Canarie e si dice siano state portate in Perù dal Marchese di Caravantes nel 1553: iniziò così
non solo la coltivazione dell’uva, ma anche la produzione di un vino che in quegli anni veniva esportato in Spagna.
Le prime notizie che parlano di un’acquavite d’uva peruviana risalgono al XVII secolo: lo storico Lorenzo Huertas riferisce di un documento del 1613
dove si parla dell’elaborazione di un’acquavite d’uva a Ica, una città del Perù centro-meridionale.