Il Miglior Sommelier d’Italia è nuovamente lombardo

Dopo 11 anni torna in Lombardia il titolo più importante della sommellerie italiana. Domenica 21 novembre 2021, a Bologna, il bergamasco Stefano Berzi ha coronato un sogno inseguito con grande abnegazione e impegno

ANNA BASILE

Sommelier, degustatore, relatore AIS e ora anche miglior sommelier d'Italia Premio Trentodoc 2021. Non sbaglia un colpo Stefano Berzi, il sommelier bergamasco che continua a conquistare nuovi traguardi. «La mia vita sembra segnata dalla nascita: mi posso considerare figlio d’arte, la mia famiglia gestisce un ristorante con enoteca, e il vino ha sempre avuto grande importanza per me. Anche gli studi mi hanno portato a consolidare questo interesse: l’istituto alberghiero prima, i corsi AIS e infine il master Alma, un corso che considero la chiave di volta della mia formazione, la scuola che mi ha dato gli strumenti per diventare quello che sono. È qui che ho incontrato il mio maestro, Ciro Fontanesi, il direttore del master, ed è qui che ho capito che vuol dire parlare di vino». 

Oggi in molti parlano di vino, rischiando a volte di essere superficiali o di cadere in elogi facili e un po’ vuoti. Tu che hai costruito la tua competenza sullo studio e l’esperienza, cosa pensi di chi si improvvisa ambasciatore del vino? 

«Il vino è di moda, e come ogni moda che si rispetti è sulla bocca di tutti. C’è un popolo di neo-esperti e pseudo-intenditori che si improvvisa promotore del tal vino o del tal produttore, ma c’è una bella differenza tra un professionista e chi non lo è. Bisogna fidarsi della conoscenza che deriva dallo studio e dall’esperienza». 

Fidarsi: come si fa? Che strumenti abbiamo per fiutare un falso esperto? 

«La cultura è la miglior difesa che ognuno ha. Informiamoci sul background di una persona: se il wine-influencer in cui ci imbattiamo beve solo “vini da perdere la testa” o “fotonici”, oppure cura di più l’acconciatura che la descrizione del vino, o ancora se notiamo che fino a oggi non ha mai parlato di vino, forse è meglio non fidarsi. Grazie a internet possiamo leggere le opinioni di tutti perché tutti possono condividere la propria opinione con una platea potenzialmente vastissima. Non fidiamoci di tutti. Fidiamoci della cultura»