Appunti, letture e visioni sul vino Il Pouilly-Fuissé, finalmente... Nel mese di settembre 2020, il Pouilly-Fuissé diventa la prima denominazione della Borgogna meridionale a ottenere il riconoscimento di Premier Cru. Un traguardo ambito per il Pouilly-Fuissé e per la regione del Mâconnais, che certifica l’evidente qualità e l’innegabile prestigio di una produzione vinicola che, da sempre, riscuote notevole gradimento sia da parte dei critici professionisti che dei consumatori. Un riconoscimento che pare quasi un risarcimento del torto subito: nel 1943, in piena occupazione nazista, i viticoltori locali, impegnati nella resistenza e nella difesa della “zona libera” dove si trovava il loro territorio, furono di fatto esclusi dalle classificazioni introdotte tra il 1938 e il 1943 nei soli territori occupati. Roberto Sironi, relatore, scrittore sulla testata Oscarwine e sul blog Terroir di Francia, con la pubblicazione di sembra voler festeggiare il rango di Premier Cru assegnato a 22 climat della denominazione. Beninteso, i toni non sono né trionfalistici né agiografici e la pubblicazione non è un patinato strumento di marketing territoriale. “Pouilly - Fuissé. Il nuovo Premier Cru di Borgogna” Il libro è semmai sobrio, leggibile ma sempre professionale e didascalico, denso di informazioni complete e approfondite sulla storia, il territorio, la viticoltura e i viticultori dell’area. Ma, dalla descrizione dettagliata dei 185 climat, dalla presentazione partecipata delle biografie dei 33 produttori di riferimento, dalle schede delle 140 etichette “imperdibili” emerge una comprensibile soddisfazione per il traguardo raggiunto dai vigneron della regione. Non a caso, il libro è aperto da una bella e significativa intervista alla giovane Aurélie Cheveau, nuova Presidentessa dell’Associazione Produttori di Pouilly-Fuissé che ricorda come se all’inizio i produttori non erano del tutto convinti del successo della certificazione, oggi sono i primi difensori dei terroir: “ ” Quella che Sironi racconta è la capacità dei vignaioli del Mâconnais, che con competenza e tenacia hanno permesso al Pouilly-Fuissé di raggiungere lo status tanto ambito dei più grandi vini della Borgogna. Uomini e donne che con la loro passione sono il migliore invito a conoscere e valorizzare la storia, il territorio, l’arte a cui riescono a dare forma di vino. Dieci anni di lavoro spalla a spalla hanno inoltre contribuito a cementare lo spirito di squadra, a incentivare il confronto costruttivo e a traguardare la scrupolosa valorizzazione dei propri appezzamenti. © Milano, Enoletteraria - Dicembre 2021 167 pagine 25 euro POUILLY - FUISSÉ IL NUOVO PREMIER CRU DI BORGOGNA Roberto Sironi Le parole chiave del vino Per il vino non basta conoscere le tecniche di degustazione o ripetere, come in un laico rosario, nomi di grandi etichette, date e produttori in quantità. Comprendere il vino è saperlo . Per raccontare il vino sono certamente utili le tecniche di comunicazione e marketing, ma non bastano. Non bastano perché il racconto del vino ha bisogno della condivisione di una specifica grammatica, di una grammatica che i linguisti definirebbero : un insieme di regole, parole, significati che specificano e generano in modo ricorsivo una conoscenza . comprendere raccontare generativa condivisa e condivisibile Con “ ˮ, Marco Pozzali, (scrittore, giornalista e sommelier, già coautore del premiato “ ˮ), si pone l’obiettivo di esplicitare i fondamentali di una grammatica generativa, i dati irrinunciabili sui quali viene articolata la struttura interrogativa dei capitoli del libro. Cos’è il vino e come si fa? Che storia ha? Dove si fa? Come si degusta? Come si abbina? La grammatica del vino Grandi vini di piccole cantine Per rispondere a queste domande, Pozzali ci accompagna in angoli del mondo dove si producono vini fantastici e affascinanti. Luoghi dove la tradizione viticola ha radici profonde, oppure sedi di nuove produzioni dove giovani “garagisti” fanno cose straordinarie, interpretando soggettivamente il potenziale di varietà classiche. Dalla Georgia delle vinificazioni in anfore di terracotta interrate ai Pinot noir dell’Oregon. Dalle zone tradizionali europee alle nuove produzioni cinesi, australiane, neozelandesi. Un viaggio con il quale l’autore ci dice tanto del vino, ma non tutto: la relazione tra la realtà e la sua rappresentazione non è mai lineare e il linguaggio deve lasciare spazio anche all’inconscio del racconto, mantenendo qualcosa di insondabile, di misterioso. Forse per questo la “ ˮ di Pozzali è completata da una vera e propria Nessuna fotografia, niente paesaggi ripresi con il drone, niente bottiglie in quadricromia, nessun ritratto celebrativo. Solo tante tavole colorate, un florilegio di segni e simboli, uno sguardo complice, ipnotico, immersivo. grammatica vinicola applicata grammatica visuale. Il vino . Con questo libro, che si rivolge sia al neofita, all’appassionato di vino che al sommelier più esperto, accompagnati tra parole e immagini, maturiamo la conoscenza di una grammatica e di un - possibile - linguaggio specifico del vino. scioglie la lingua, ma poi bisogna aver le parole per saper raccontare e parlare LA GRAMMATICA DEL VINO Marco Pozzali © 2021 Gribaudo 219 pagine ISBN 978 88 580 3868 0 19,90 euro