Dequinque. Nel cuore di Uberti

Infinito e multiforme. Nato dalla riserva perpetua di 10 vendemmie, il Dequinque è chiamato a rappresentare la lunga storia dell’azienda

GIUSEPPE VALLONE

I ritratti appesi accanto al fuoco scoppiettante di un camino tardo invernale danno un’idea della storicità del luogo dove ci troviamo. Saranno le tinte in bianco e nero, saranno gli abiti, probabilmente gli occhi delle due donne che chissà quanti sguardi hanno incrociato. Sarà tutto questo, o più semplicemente è l’effetto tridimensionale, di pura immersione temporale, che quelle due immagini conferiscono alle parole della nostra interlocutrice, che vi siede proprio davanti. Lei è Silvia Uberti e quei due quadretti, incorniciati in semplici ovali di legno, ritraggono le sue antenate. Ci troviamo a Erbusco, in località Salem, dentro una stanza dal soffitto in pietra nella parte antica della proprietà. Lungo la strada che ci ha condotto qui, più volte abbiamo pensato all’anno ufficiale di fondazione di questa realtà, il 1793 - quando a Parigi veniva ghigliottinata Maria Antonietta d’Asburgo- Lorena - e al peso di avere almeno 15 generazioni di avi dietro di sé. Questa lunga storia è però, per la famiglia Uberti, il propulsore di tutto il proprio agire.