Gli attrezzi del sommelier: tra fascino e funzione

Qual è il kit che ogni sommelier, amatore o professionista, deve sempre avere con sé? Quali strumenti deve essere in grado di saper usare con disinvoltura? Ne parliamo con un grande professionista: Artur Vaso

SOFIA LANDONI

«Un buon servizio è l’insieme di una giusta attrezzatura e della manualità nell’utilizzarla». Una sintesi perfetta, quella di Artur Vaso, Miglior Sommelier di Lombardia 2017 e uno dei più apprezzati relatori della nostra Regione. Le attrezzature del sommelier sono come i pennelli dei pittori, strumenti che permettono di manifestare ciò che può essere una passione, un’arte o una conoscenza profonda. Che si tratti di sommelier amatoriali o professionisti, l’importanza dell’attrezzatura rimane un aspetto imprescindibile, da curare con la stessa attenzione con cui si bada alle temperature. Tanto ci perderebbe il vino nell’essere trattato con mezzi inadeguati, talvolta persino svilenti o mortificanti, quanto al contrario ne gioverebbe se valorizzato con tutti gli strumenti in nostro possesso.
Ogni buon sommelier deve essere sempre dotato di un suo kit, che lo renderà pronto ad affrontare qualunque situazione: un cavatappi professionale, un termometro a lettura rapida, una pinza per vini spumanti, un tappo stopper per spumanti, i drop stopper – o salva goccia – utili specialmente con i vini rossi e, per il Sommelier moderno, certamente il Coravin.