L’imperativo di questi tempi così difficili sembra essere ormai chiaro: guardare avanti, recuperare il terreno perduto, riprendere contatti e relazioni
rimaste ferme per troppo tempo. L’uscita dalla pandemia sta letteralmente risvegliando il mondo. O meglio, stava, visto che il conflitto ha scompigliato
quella stabilità psicologica che, faticosamente, il settore si era imposto di riconquistare dopo due anni durissimi di pandemia. Ma, nonostante la
guerra, i segnali positivi nell’universo del food e wine si cominciano a notare, eccome.
Le recenti vacanze di Pasqua hanno visto il “tutto
esaurito” nelle principali località turistiche del Paese, confermando due elementi fondamentali: 1) La clientela del food e del wine vuole uscire,
girare, consumare, fare esperienze di livello, a qualunque costo. 2) il mondo dei professional, seppure alle prese con endemica mancanza di personale, è
pronto e disponibile ad accogliere in modo qualificato e performante il movimento turistico, interno e internazionale. Questi due punti confermano che
la ripresa, nonostante tutto, è in atto: il cliente appassionato di vino è in costante crescita, i suoi livelli di competenza sono più elevati di un
tempo, e la sommellerie che opera nel fine dining deve essere pronta a esaudire ogni richiesta, dalle più prevedibili alle più inattese. Questo appello
alla professionalità, che può apparire inutile e scontato, deriva dal fatto che chi ama bere vini eccellenti è sempre più disposto a spendere cifre
importanti per quella “certa” etichetta. E i professionisti dell’offerta non devono mai farsi cogliere impreparati, lo sapete bene. Per raggiungere
questo obiettivo, insieme ai patron e ai restaurant manager, devono comprendere fino in fondo il valore aggiunto dato dalla presenza di straordinarie
etichette in carta. Una scelta che ha e avrà un ruolo fondamentale per la ripartenza.
Perché, se è giusto e sacrosanto proporre vini di
qualità, magari meno conosciuti ma validissimi, è altrettanto importante saper offrire, sempre e comunque, i vini iconici della nostra migliore Italia
vitivinicola. Sono le etichette che hanno fatto grande il nostro Paese!
Alberto P. Schieppati Giornalista